Tutte insieme al primo Gay & Lesbian Mardi Gras

di Francesco Colombrita

La 16° edizione di Gender Bender, che prende il nome di Cromo Cosmi, inaugura le proiezioni cinematografiche con una pellicola dall’ampio respiro politico: Riot. In calendario domani, mercoledì 24 ottobre, alle 22.00, al Cinema Lumiere.

 

A Sidney, in Australia, essere omosessuale è stato un crimine fino al 1984. La repressione, le retate, gli scontri, negli anni ’70 erano all’ordine del giorno. Ma proprio nell’alveo di quel fermento politico, di quel desiderio di rivalsa e di quell’oppressione, la comunità LGBT+, diremmo oggi, ha voluto dare battaglia per affermare non solo i propri diritti, ma la propria esistenza.

Riot, pellicola del 2018 diretta da Greg Waters, è una celebrazione di quegli eventi che portarono, esattamente 40 anni fa, al primo Gay & Lesbian Mardi Gras, evento da allora ricorrente. In un arco di tempo che va dal ‘72 al ’78, la narrazione ripercorre le vicende dei collettivi e degli attivisti, costantemente osteggiati dalla politica e vittime di soprusi da parte della polizia, che hanno portato alla nascita del movimento LGBT+ australiano.

In particolare osserviamo la vita di Lance Gowland e della sua comunità C.A.M.P. (Campaign against moral persecution), luogo di grande partecipazione politica e apripista delle lotte per i diritti civili a Sidney. C.A.M.P. nasce col primo scopo di osteggiare il terribile Nsw Crimes act 1900, lo statuto penale del New South Wales che, nella forma dell’epoca, puniva una serie di reati connessi alla morale e legittimava comportamenti repressivi e violenti da parte delle istituzioni. Ciò che emerge dal film, sullo sfondo delle vicende personali, più o meno romanzate, che evidenziano però a più riprese la situazione sociale delle persone omosessuali dell’epoca, è un tassello fondamentale della nostra storia di attivisti e attiviste. Un intreccio che dovremmo recuperare e far nostro, per essere davvero una comunità.

Come fa notare il regista, la cosa che colpisce è che la festa, passata poi alla storia come il primo Mardi gras LGBT+, non voleva essere una protesta, ma una celebrazione degli eventi di Stonewall, tuttavia “la polizia perse il controllo e reagì con paura trasformando quella che doveva essere una gioiosa festa di strada in un gigantesco segnale del bisogno di cambiamento sociale”.

Ad aprire la 16° edizione di Gender Bender, dunque, è una pellicola dal forte sapore politico, visione immancabile in questi tempi di mistificazioni e governi dalle tinte, se non fosche, crepuscolari. Non rimane che prendere in prestito la prima battuta del film: Let’s get this party started.

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