Mario Coccetti, coreografo nel docu-film The Harvest, ha portato ieri Sin al Teatro delle Moline per Gender Bender 2018. Seconda tappa del Progetto S, tra teatro fisico e danza contemporanea, Sin solcherà nuovamente il palco delle Moline mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre.

La storia del tango inizia con uno scandalo: nel 1862 a Buenos Aires quattro uomini e due donne vengono arrestati per aver ballato pubblicamente facendo toccare i corpi l’uno contro l’altro. Genere ibrido il tango, disprezzato (utilizzato inizialmente per indicare qualsiasi tipo di danza della comunità nera), popolare, è lo strumento per l’affermazione del proprio prestigio sociale: solo i migliori ballerini potevano ottenere il rispetto altrui all’interno degli ambienti malavitosi o le attenzioni di una donna. Era quest’ultima a scegliere se concedere i propri passi (è l’uomo a condurre e decidere le mosse). Per onore o per amore, l’esercizio doveva essere costante e la pratica impudica doveva rimanere celata all’interno delle apposite academias di ballo, dove gli uomini potevano esercitarsi esclusivamente tra di loro.

Ma bastano venti minuti per fare della tradizione una rivolta.

Rocco Suma e Salvatore Sciancalepore ballano divisi, ognuno il proprio tango. Uno sguardo rende i loro passi sempre più vicini fino a un incontro-scontro dove l’oggetto del desiderio non è altro da loro ma esattamente l’altro che ciascuno dei due tenta di dominare. Senza parole, è il corpo dei due ballerini, fuso dal bacio del penultimo atto in un unico, a comunicare. E a lasciarci in sospeso. Perché senza futuro è il desiderio tra i due che, terminato il loro ballo, si voltano, nuovamente dalla parte del pubblico, ad applaudire uno spettacolo di cui non sono più i protagonisti. Il vuoto e il pieno dell’abbraccio del tango e la separazione dei due è racchiusa nel titolo dello spettacolo, che traduce lo spagnolo senza, ma strizza l’occhio a quella dimensione peccaminosa del tango che persino papa Pio X decise di assolvere, estasiato, dopo averlo visto ballare davanti ai suoi occhi.

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