Il primo giorno del 2023, Massimo Prearo ha divulgato sulla propria pagina Fb la notizia dell’incontro, avvenuto poco prima della fine dell’anno, tra il Ministro dell’Istruzione Valditara e Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. 

Coghe, fondatore di La Manif Pour Tous Italia nel 2013, ha consegnato al Ministro un «dossier anti-gender e anti LGBT» contenente una petizione con circa 69.000 firme «contro l’ideologia gender, la Carriera Alias, i bagni “neutri” e l’uso di lettere e simboli estranei alla grammatica italiana per eliminare desinenze maschili e femminili». Il documento raccoglie anche un corposo elenco di iniziative – definite ideologiche – presenti nelle scuole italiane, un’analisi giuridica sulla presunta illegittimità della Carriera Alias e le diffide spedite alle scuole che l’hanno adottata, più una buona dose di propaganda con sondaggi e vademecum pensati per genitori preoccupati dal famigerato gender. Un incontro conoscitivo al quale, si augura il portavoce padre di sei figliə, ne seguiranno altri di approfondimento.

Giuseppe Valditara
Foto di Cecilia Fabiano

Valditara si è distinto nei pochi mesi a capo del dicastero dell’Istruzione per una serie di dichiarazioni che vanno dall’improprio, all’inconsistente, al pericoloso. 

La circolare pleonastica che vieta l’uso dello smartphone in classe è la più innocua, ma abbiamo anche goduto di una lezione di alta pedagogia sul valore dell’umiliazione come leva educativa per la crescita, di una proposta sull’obbligo di completamento del percorso scolastico per chi l’abbia «illegalmente interrotto […] pena la perdita del reddito [di cittadinanza]» e dell’introduzione del concetto di “merito” nella denominazione del Ministero dell’Istruzione. 

Ora è di attualità la notizia di alcune correzioni nell’ambito della normativa sull’alternanza scuola lavoro, mentre la Rete Studenti è in mobilitazione a Milano dopo il mancato riconoscimento del risarcimento Inail alla famiglia di Giuliano De Seta, morto a 18 anni durante uno stage nella fabbrica Bc Service lo scorso 16 settembre. Valditara ha dato mandato ai propri avvocati di querelare i responsabili del comunicato stampa di Rete Studenti Milano, dopo l’inserimento del Ministro tra i mandanti delle recenti morti di tre ragazzi in alternanza scuola lavoro.

La retorica sulla scuola italiana vuole ruoli dialogici ben definiti: da una parte le carenze economiche, strutturali e culturali di un’istituzione fatta a pezzi dagli anni Novanta in poi; dall’altra il sacrificio di insegnanti eroicǝ e realtà scolastiche che vivono di miracolose e brillanti azioni di resistenza quotidiana. E quindi: da una parte notizie come quella della famiglia finlandese in fuga dalle scuole siracusane o, per restare a Bologna, dell’aumento dei fondi alle materne paritarie; dall’altra iniziative come quella delle studenti del Liceo Artistico di Ravenna, che riescono a far riconoscere per la prima volta in una scuola italiana, in seguito ad assemblee e confronti con gli organi di istituto, due giorni al mese di congedo mestruale per chi soffre di dismenorrea dolorosa. Chi conosce il mondo della scuola pubblica, chi ci lavora, sa che è quello lo spazio in cui si misura il reale cambiamento del nostro Paese. Da studente dello scorso millennio, ricordo molto bene i cortei della seconda metà degli anni Novanta contro la riforma dell’allora Ministro Berlinguer; altrettanto bene ricordo la pressoché totale mancanza di iniziative formali o informali volte a contrastare il bullismo omolesbobitransfobico e le discriminazioni su base razziale o di genere. Avevo 17 anni quando feci coming out, proprio in quel Liceo Artistico che ora è in prima fila nel garantire l’ampliamento del benessere della propria popolazione discente. Sento una scintilla di orgoglio per il piccolissimo tassello personale sistemato sulla strada della visibilità scolastica in quel lontano anno 2000, ma quello che serve non sono le iniziative singole, gli eroismi individuali, i martiri quotidiani. Quello che serve è un supporto strutturale alle iniziative delle singole soggettività, progetti come quello della rete Attraverso lo specchio, attivo da oltre 10 anni, o la prima Rete Insegnanti & Educatrici/tori Lgbtqi+ italiana, dedicata a Maria Silvia Spolato, nata a Bologna due anni fa e al centro di un attacco da parte di Fdi negli stessi giorni in cui Coghe consegnava il suo velenoso dossier a Valditara. Ci saremmo preoccupatə del contrario: nello spazio più importante per il futuro di tuttə noi ci siamo, e siamo pericolosə.

Immagini nel testo da ilfattoquotidiano.it e da facebook.com