di Mattia Macchiavelli

Per vent’anni, Berlusconi e i suoi epigoni ci hanno insegnato che tutto è possibile, che non vi sono regole o che queste si possono aggirare, che, anzi, è doveroso farlo, perché vivere al di fuori del patto di convivenza sociale e civile rende più trendy, più carismatici. Vent’anni in cui un intero sistema culturale si è plasmato su questo laisser faire, laisser passer di furberie, libidinoso banchetto per gli italiani, che erano berlusconiani prima di Berlusconi: abitiamo, sì, un presente plasmato dai suoi partiti, dalle sue Tv e dai suoi giornali, ma Il Cavaliere non è che il frutto più maturo e succoso dell’italianità. Vent’anni di desertificazione delle liturgie democratiche e delle istituzioni ci hanno restituito una vita pubblica fragile, sfibrata, del tutto scollata al suo interno e facilmente predabile.

Cercando di abbattere proprio questo malcostume civico, il MoVimento 5 Stelle si è scoperto essere l’unico vero erede del berlusconismo: un partito-azienda, un attore elettorale controllato da un consiglio di amministrazione, un movimento privo di reali organi di garanzia e i cui dati non si sa da chi, quando e dove, vengano verificati. Un soggetto che pretende di agire nel pubblico, ma che appartiene a qualcuno, non solo crea interferenze opache nei processi rappresentativi, ma inserisce nei gangli della Repubblica lo stoppino che mancava per accendere la bomba.

Non sappiamo di chi sarà la mano che darà fuoco alle polveri, forse delle destre estreme o delle sinistre apolidi, forse saranno i rigurgiti totalitaristi dello stesso M5s. In ogni caso, rifiutandoci di essere vestali dello status quo o mere narratrici, assumiamo pienamente il ruolo di cassandre, come Christa Wolf ci ha insegnato: apriamo una falla nel sistema, un piccolo orifizio stimolato da un dito molesto che, via via, si fa mano, pugno e braccio. Entriamo in questo buco, allargandolo, perché guardare l’abisso non ci spaventa, perché siamo noi il granello che incepperà gli ingranaggi.

pubblicato sul numero 40 della Falla – dicembre 2018