Si apre con una serie di corti la terza giornata del festival di cinema lesbico Some Prefer Cake, arrivato ormai all’edizione numero nove, consacrato alla memoria dell’attivista Luki Massa scomparsa un anno fa.
Il primo corto è De amores libres, progetto audiovisivo che indaga i differenti aspetti dell’amore libero con lo scopo di interrogarsi sulle strutture dell’amore romantico.
La regista China ‘Cami’ Diaz, presente nella performance insieme a Simona ‘Simo’ Wichmann, si lascia andare a dichiarazioni profonde ed emozionanti a tematica amorosa senza dimenticare l’attivismo, stimolando un botta e risposta con la coprotagonista attraverso un gioco di prospettive coadiuvato da un palleggio d’inquadrature che alternano le due figure nelle medesime posizioni e nel medesimo scenario. Il fulcro del dialogo sta nel presentare nuovi modi di costruire e decostruire vincoli sessuali ed affettivi, prendendo ispirazione dalla massima nietzscheana “tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male”.
Di tutt’altro genere è il cortometraggio a seguire, Chromosome Sweetheart, animazione di Honamy Yano, talentuosa artista diplomatasi alla Tokyo University for the Arts. Incontrare un’ex-fidanzata può diventare l’impulso che dà vita ad una valanga di flashbacks agrodolci: una ragazza che succhia i capelli della sua compagna, una donna che corre, la città che si sgretola, una bambina che cammina lungo le rive di un placido fiume. La Yano combina fantasiosamente cliché degli anime yuri e vibrazioni sundance, riuscendo così a creare un’atmosfera piacevole e rilassata in un corto dove le scene si susseguono in maniera febbrile, arrivando persino a sovrapporsi, in alcuni frangenti. Dolore ed amore si rincorrono, si schivano, si toccano e si fondono nel pathos che intercorre tra un sorso di succo alla pesca e la fine di una tazzina di caffè.
Sempre d’animazione è il successivo cortometraggio della regista Amy Xu, animatrice ed illustratrice dai colori “festivi”. Il suo Open Recess è stato definito “un piccolo ed adorabilmente nostalgico documentario” sulla storia di due adolescenti alle prese con la prima cotta amorosa. Nato tra i banchi di scuola, il rapporto tra le due ragazzine non è purtroppo esente da manifestazioni omofobiche e bifobiche ma, facendo leva sull’esperienza autobiografica, la voce narrante riesce a destreggiarsi con ironia anche in situazioni potenzialmente spinose, mantenendo un tono leggero senza scadere nella banalità.
E se la Xu si concentra sulla gioventù, in Etage X due signore di una certa età si ritrovano improvvisamente bloccate nell’ascensore di un centro commerciale. La bravura della regista tedesca Francy Fabritz sta tutta nel trasformare un episodio assolutamente noioso, in un’esperienza vergognosamente coinvolgente ed al limite del surreale.
Spazio per il surreale lo troviamo anche in Carol Support Group: immaginate un gruppo di terapia per “Carol” addicted, aggiungeteci una protagonista bellissima ed uguale a Cate Blanchett, ed il delirio è servito.
Ultimo della rassegna e più lungo dei precedenti, il cortometraggio francese Blind sex approda in Italia dopo essere arrivato finalista al festival internazionale di Clermont-Ferrand. La giovane non-vedente Louise realizza di non essere poi così diversa dai suoi coetanei, soprattutto quando si parla di pulsioni sessuali. Come nelle migliori storie saffiche, alla fine dell’estate incontra la sua principessa semi-azzurra finendo per sbaglio in un campeggio per nudisti. In questa comunità, finalmente libera dallo stigma della disabilità, Louise scopre il suo corpo ed i piaceri del sesso. Magistrale e raffinata la regia di Sarah Santamaria-Mertens, capace di raccontare la sessualità dei disabili senza tabù.
Foto: Some Prefer Cake
Schede dei Film: De amores libres, Chromosome Sweetheart, Open Recess, Etage X, Carol Support Group, Blind sex
Perseguitaci