TORNA CON LA QUINDICESIMA EDIZIONE IL FESTIVAL INTERNAZIONALE GENDER BENDER
“Mozzafiato”. È la parola che usa Daniele Del Pozzo, direttore artistico di Gender Bender, per presentare la quindicesima edizione del festival di cultura LGBT+ prodotto dal Cassero LGBT Center in programma a Bologna dal 25 ottobre al 5 novembre 2017. 120 eventi in 10 giorni, 12 partnership tra cui Regione Emilia Romogna, Comune di Bologna, Coop Allenza 3.0, Granarolo e Confcommercio-Ascom, 42 collaborazioni e cinque media partner: i numeri in gioco supportati dall’impegno di decine di volontari e volontarie che ogni anno collaborano alla sua realizzazione. Lotta libera, il motto, una scarpa con tacco rosa tenuta stretta in una mano a rappresentarlo. “Una citazione dei moti di Stonewall” spiega Vincenzo Branà, presidente del circolo territoriale il Cassero, che lega indissolubilmente l’orgoglio LGBT+ all’importanza di mantenere viva la storia del nostro movimento.
“Quest’anno Gender Bender ci ha già creato aspettative molti forti”. A parlare è Cheti Corsini, responsabile U.I. dei Teatri e produzione culturali in rappresentanza del Comune di Bologna. Tra anteprime nazionali come quella del film 120 battiti al minuto ed esperienze laboratoriali come Light e Centrum Naturae, già dai primi di Ottobre si è avuta la possibilità di assaggiare una parte dei temi e dei generi d’arte che troveranno spazio nel festival.
Storia e innovazione, sacro e profano, tematiche mainstream e focus su situazioni di marginalità, Gender Bender porta avanti tutte le diverse realtà che animano il nostro movimento “creando cultura – come ricorda Daniela Mari di CoopAlleanza 3.0 – lì dove manca l’ascolto”.
Passando in rassegna il vasto programma per la sezione danza, la kermesse si aprirà con lo spettacolo R.OSA della coreografa Silvia Gribaudi e interpretata dalla ballerina Claudia Marsicano. Una performance che mette in mostra l’espressione del corpo, una sfida atta a superare i propri limiti in dieci esercizi che invitano il pubblico a riflettere su come guardiamo gli altri. Sedici in tutto le coreografie che verranno presentate in occasione di questa quindicesima edizione spaziando da Hekla a Mercurial George, passando per lo spettacolo Slap and Tickle di Liz Aggiss che porta in scena un’esplorazione sui tabù sessuali. Tante anche le prime nazionali come You Are Not The One Who Shall Live Long, un’elaborazione coreografica di temi come l’abbandono e la perdita.
Anche quest’anno saranno venti i lungometraggi dei maggiori festival di cinema internazionali che verranno presentati in questa edizione. Da film di stampo storico come After Louie, Rebels on Pointe, What He Did, A Quiet Passion alla storia di Yuri e Camille, una coppia di donne nere queer e polinnamorate, raccontata nella webserie 195Lewis di Chanelle Aponte Pearson. Spazio anche a realtà meno conosciute e stigmatizzate come nel film Yes, We Fuck che pone l’accento sul rapporto tra sesso e disabilità. Racconti da altri paesi sono invece Upon The Shadow, storia della diciottenne tunisina Amina Sbou protagonista della prima protesta femen in Turchia e Santa y Andres in cui si possono esplorare le divisioni della famiglie e della società in rapporto alle ideologie dello stato cubano.
Suore, lesbiche, campeggio, musical e Whitney Houston in Holy Camp! Da non perdere.
Per le conferenze, le presentazioni e le mostre, invece, sono da segnalare la lectio magistralis Il genere di Dio di Selenze Zorzi, teologa ed ex monaca benedettina, che indaga il rapporto tra religione e studi genere; Quel genere di persone che dovresti conoscere, mostra fotografica di Simona Pampallona, incentrata sulla sessualità di alcuni sex performers e Corpi Sonori esposizione delle tavole dall’ultima graphic novel di Julie Maroh, autrice della graphic novel Il blu è un colore caldo da cui è stato tratto il fortunatissimo film La vita di Adele e disegnatrice di uno dei primi poster della Falla.
In definitiva: Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno?
Correndo il rischio di ripetersi… un’edizione mozzafiato!
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