Si può mettere in discussione Il viaggio dell’eroe di Cristopher Vogler e la sua regola aurea – che l’eroe, alla fine del suo viaggio, sia cambiato – mentre si sta scrivendo una sceneggiatura in cui il protagonista è un eroe? È quello che provano a fare Demosthenes (Yorgos Tsiantoulas) e Nikitas (Andreas Labropoulos), i personaggi principali di The summer with Carmen (To kalokairi tis Karmen, 2023), terzo lungometraggio del greco Zacharias Mavroeidis.

Il film racconta il tentativo dei due protagonisti di scrivere la sceneggiatura d’esordio di Nikitas mentre trascorrono una giornata sugli scogli della costa ateniese. A ispirare i due sarà l’estate di due anni prima, durante la quale Demosthenes, costretto a rimanere ad Atene per la malattia del padre, si era trovato ad adottare la cagnolina Carmen pur di vedere Panos, l’ex che aveva appena lasciato. Due decisioni di cui presto non era stato più sicuro, come probabilmente era stata la scelta di abbandonare la carriera attoriale

Tra corpi maschili impegnati in performance sessuali sugli scogli greci e relazioni sentimentali che non sembrano andare per il verso giusto, la pellicola dichiara fin da subito la sua natura metacinematografica, che verrà approfondita nel prosieguo della narrazione, con gli obiettivi da raggiungere, messaggi finali veicolati dal film e titoli di coda che diventano lo spazio per svelare ulteriormente la finzione del mezzo cinematografico. 

In programmazione alla ventiduesima edizione di Gender Bender Festival, The summer with Carmen si rivela una commedia che, nonostante una narrazione non lineare, si rivela godibile e piacevole, sfacciatamente gay nel suo mettere letteralmente a nudo il protagonista e innovativa nel dare lentamente spazio alla relazione amicale tra Demosthenes e Nikitas che, apparentemente sullo sfondo, si dimostrerà la colonna portante della storia.