Nato nel 1933 a Londra da famiglia ebraica, visse e lavorò su entrambe le sponde dell’Atlantico. Neurologo, è noto ai più per aver raccontato i casi clinici dei suoi pazienti in opere divulgative di enorme successo, diventate fonte d’ispirazione per artisti in ogni campo. Ha esplorato e descritto le possibilità di espansione della coscienza offerte dall’uso di droghe.

Estremamente timido e affetto da prosopagnosia, condizione che rende impossibile riconoscere con certezza i volti umani, Sacks ha condotto una vita solitaria per oltre tre decenni prima di intraprendere, ormai settantacinquenne, una relazione, raccontata nell’autobiografia On the move: a life, con lo scrittore Bill Hayes, di trent’anni più giovane.

Nel 2015, annunciando dalle colonne del New York Times la diagnosi nefasta che lo condannava,tirava così le somme della sua vita: «Sono stato un essere senziente, un animale pensante su questo bel pianeta, e questo in sé è stato un enorme privilegio e avventura».

Pubblicato sul numero 57 della Falla, luglio/agosto/settembre 2020

Immagine realizzata da Riccardo Pittioni