Estremamente timido e affetto da prosopagnosia, condizione che rende impossibile riconoscere con certezza i volti umani, Sacks ha condotto una vita solitaria per oltre tre decenni prima di intraprendere, ormai settantacinquenne, una relazione, raccontata nell’autobiografia On the move: a life, con lo scrittore Bill Hayes, di trent’anni più giovane.
Nel 2015, annunciando dalle colonne del New York Times la diagnosi nefasta che lo condannava,tirava così le somme della sua vita: «Sono stato un essere senziente, un animale pensante su questo bel pianeta, e questo in sé è stato un enorme privilegio e avventura».
Pubblicato sul numero 57 della Falla, luglio/agosto/settembre 2020
Immagine realizzata da Riccardo Pittioni
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