Dove, se non in Inghilterra, avrebbero potuto pensare a una corona in testa? Quella che, in piena età vittoriana, affibbiano agli uomini che si travestono da donna non è di spine, ma quasi. Il termine è palesemente denigratorio, anche se in primissima battuta si riferiva all’arte dei teatranti – che erano tutti rigorosamente maschi – di indossare le gonne per interpretare i ruoli delle fanciulle. Le queen (regina in inglese) erano omosessuali che trascinavano (in inglese: drag) le sottane rifinite di pizzi e crinoline: da qui, il modo di dire che usiamo tutt’oggi. Nella Londra dell’epoca, le drag erano davvero considerate artiste e essere una di loro veniva percepito molto meno scandaloso che essere, semplicemente, attrice. Bastava, però, allontanarsi dal palcoscenico per incorrere nell’accusa di perversione sessuale e rischiare l’arresto. Le prime fotografie che immortalano drag queen (del 1840 circa) non ci permettono di capire se si tratti di omosessuali, attori o se catturino soltanto momenti goliardici: l’avvento di questa nuova tecnologia ha scatenato il lato ironico dei sudditi britannici che amavano essere ritratti, mentre si esibivano nell’inversione dei ruoli. Abbiamo, quindi, anche immagini di vita quotidiana con donne vestite da uomo e uomini vestiti da donna. Qualche info in più in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=6TgMtryIVnI&t=184s

Illustrazione di Claudia Tarabella