Otto anni prima del celebre Drag Race, nel 2001 va in onda su Italia 1 un varietà in cui otto drag queen si sfidano in gare di ballo, canto e recitazione: Tacchi a spillo. Sotto la conduzione di Claudio Lippi e di una Michelle Hunziker al suo esordio in prima serata, il programma vuole premiare la più talentuosa d’Italia con il titolo di Lady Tacco a Spillo, assieme a ben cento milioni di lire. Pezzo forte è la presentazione delle regine che si trasformano mentre ruotano su un carillon, con una voce fuori campo che racconta la vita della concorrente citandone professione (dall’idraulico all’avvocato), caratteristiche fisiche e nome d’arte. Dei sei episodi previsti, tuttavia, ne vanno in onda solo tre: nonostante le rassicurazioni del direttore di rete Stefano Magnaghi, che aveva voluto lo show, riguardo l’«ambiguità sessuale», ad affossare il programma sono la scarsa audience e le critiche mosse dal Codacons e soprattutto da Michele Bonatesta, membro della Commissione di Vigilanza della Rai nonché esponente del partito di destra Alleanza Nazionale. Ultima chicca: nella giuria di Tacchi a spillo figurano Frank Marino e niente di meno che RuPaul stessa – si sarà forse ispirata al varietà Mediaset nostrano per il suo fortunatissimo reality show?