Bando ai bandi: se bastasse un gioco di parole a scuotere la politica cittadina non esiteremmo a riprodurlo in scala San Petronio. E non lo faremmo certo per evitarci una conversazione scomoda, semmai per alleviare a questa città la pena di una discussione minuscola, che rincorre nei cavilli dei regolamenti la giustificazione di quella che è evidentemente l’ennesima caccia alle streghe. Un furore che non si è mai estinto ma che anzi lungo tutta la storia ha periodicamente trovato stagioni di intenso rinvigorimento.
Già quando a Bologna al grido di “legalità!” si sgombravano con le ruspe le baracche di chi, non potendo permettersi altro, condivideva il lungofiume con i ratti, abbiamo cominciato a sospettare che in quello sventolare la norma per motivare l’abuso ci fosse un paradosso che avrebbe fatto molta strada e altrettanti danni. Sicuramente l’illegalità, quella seria dei corrotti, dei mafiosi e delle truffe, non l’hanno portata via le ruspe, anzi pare goda di ottima salute, mentre lo slogan ancora imperversa, gettando il solito fumo negli occhi.
E così in questi anni di ringalluzzimento dei fanatici della pira, ci viene spiegato che sarebbe per una questione di “legalità” che la sede del Cassero, la Salara, dovrebbe essere messa a bando. Come se Zangheri avesse commesso un reato ad assegnare una sede alle persone LGBT+, e con lui tutti i sindaci, di destra e di sinistra, che negli anni hanno rinnovato quella convenzione. E oltretutto come se il Cassero fosse l’unica realtà affidataria per assegnazione diretta di uno spazio e non una delle centinaia in città, come invece appare evidente scorrendo l’elenco delle libere forme associative.
Per questo, senza perdere il sorriso ma nemmeno la caparbietà, diciamo: bando ai bandi. E anziché parlare di palazzi in questa rincorsa verso l’estate preferiamo parlare di strade e di piazze. perché giugno è il mese dell’orgoglio, quello in cui programmiamo ogni anno la nostra rivoluzione. C’è sempre qualcuno (o qualcuna) che per noi tiene pronto il fiammifero e a quel qualcuno (o alla qualcuna) noi rispondiamo col Pride.
pubblicato sul numero 6 della Falla – giugno 2015
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