UNO SGUARDO TRA PASSATO E PRESENTE: TORNA DIVERGENTI, LA IX EDIZIONE DEL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO INTERNAZIONALE DEDICATO ALL’IMMAGINARIO TRANS.

Divergenti è la manifestazione artistica che torna, dopo un anno di stop, a dar voce alla transessualità e al transgenderismo. Questa volta l’intento è ripercorrere la storia del movimento T con un focus sui legami imprescindibili tra le lotte di allora e quelle di oggi, a partire dalla ricostruzione della storica rivolta trans alla Compton’s Cafeteria di San Francisco, precedente allo Stonewall Inn, il celebre bar newyorkese teatro delle sommosse del 1969.

Il festival è come sempre prodotto dal Mit – Movimento Identità Transessuale, associazione impegnata dal 1979 nella difesa e nella tutela dei diritti, del benessere e della dignità delle persone trans e prevede la proiezione di documentari e lungometraggi che ridipingono le storie di pioniere e guerriere delle lotte politiche e sociali per il riconoscimento e l’autodeterminazione.
La rassegna, attraverso il punto di vista della comunità trans, si fa portavoce di storie che si intrecciano con il mondo femminista e con le storiche lotte omosessuali e queer, dando spazio anche a un seminario che vedrà Susan Stryker, nota storica, attivista trans, archivista e filmmaker, come ospite d’onore di questa edizione.

L’obiettivo che si pone Divergenti è il capovolgimento degli immaginari camp erotici e post-pornografici trans in una serie di short documentaries. Ci si troverà pronti a celebrare rituali pagani in cui la tradizione del sacro si incontra, a tu per tu, con la comunità dei femminielli napoletani. si assisterà a particolari forme di teatro trans e drag, in cui visioni di favolose esperienze di vita, espressioni di genere e arte si intrecciano, sovvertendo e rivoluzionando l’immaginario per trans-formare il simbolico, affinché la trama sia finalmente nostra e non estranea.
Mario di Martino, vicepresidente Mit e direttrice del festival, lo presenta come una manifestazione che verterà sul nuovo senza oscurare il vecchio, poiché quello che c’è dietro è fondamentale per vedere il futuro e per non dimenticare come ha avuto inizio la storia LGBT+.

La situazione odierna delle persone trans, che come le donne subiscono un numero sempre maggiore di vessazioni, percorre tutti gli eventi proposti dalla rassegna. “I nostri corpi continueranno allora a parlare e a essere visibili perchè i corpi delle persone trans sono politici”, con queste parole di Martino lascia un’importante riflessione sociale e culturale contro la violenze di genere di cui tutta la comunità è stata storicamente vittima. Interessante il focus su Napoli e la tradizione del femminiello che verrà ripresa nel film Pagani di Ciro Cascina.

Il festival inaugura giovedì 30 Novembre con Screaming Queens che racconta la storia del primo atto di collettiva resistenza trans*. A seguire, si volgerà lo sguardo verso il XVII Pride di Istanbul e la realtà turca con Direnayol. Il viaggio non si ferma qui, il giorno seguente verrà proiettata nelle sale della Cineteca una raccolta di brevi documentari che trattano di attiviste e icone trans della storia americana e, nei giorni seguenti, la storia continuerà con proiezioni che gettano uno sguardo alla Germania, all’India e allo scenario trans italiano. All’interno del festival si terranno anche il seminario Transiti, tracce e intrecci di rivoluzioni, volto a ricostruire una visione mondiale dei movimenti LGBT+, la mostra Lei, Armando di Armano Borno e Nicola Baroni presso Senape Vivaio Urbano. Il festival si concluderà, infine, al Freak Out con il closing party Transia.