Quando Bologna inizia a ingiallirsi sa che deve prepararsi ad accogliere la marea lesbica di Some Prefer Cake, ma quest’anno il festival ci invita a tuffarci proprio in quegli ultimi attimi estivi con la presentazione di Luki, il corto scritto e diretto da Marta Bencich per Vivo Film. Marta Bencich è laureata in Filosofia e Advanced Character Animation and Animation Mentor e nel 2007 ha fondato insieme a Luki Massa Some Prefer Cake, che ha curato fino al 2017. L’omaggio a una delle prime attiviste lesbiche in Italia nonché regista e sceneggiatrice, ci accoglie nella straordinaria ordinarietà della sua infanzia in Campania, tra Napoli e Baia. Il tratto leggero ed evocativo, umido e minimale, invoglia a sospendere per qualche minuto la rabbia della lotta lesbo-femminista per riportarci in atmosfere bucoliche e luminose, senza mai perdere di vista l’obiettivo di ricordarci quanto il confine tra l’ordinario e lo straordinario sia labile. Perché quando la tua vita fuoriesce dalla norma, la mera sopravvivenza diventa vera resistenza politica, un atto radicale.
Il cortometraggio porta in sala le spiagge campane e la naturale propensione di Luki ad avventurarsi in spazi inesplorati, dove nessun altrə ha avuto il coraggio di andare e neppure di sognare. Il motivo è che serve coraggio anche per sognare, soprattutto se sei una donna lesbica negli anni Ottanta e intorno a te non esiste alcuna realtà politica che ti possa rappresentare. Ed è proprio così che, nel 1980, Luki fonda Il Tiaso, il primo collettivo lesbico bolognese e uno dei primi in Italia, per proporre e promuovere «una nuova immagine lesbica attraverso mostre, proiezioni, incontri pubblici e trasmissioni radio», che verrà subito seguito dall’esperienza di Lei Lesbica. Nel 1989, Luki partecipa alla creazione dell’associazione culturale lesbica Visibilia che, nel 1993, dà vita a Immaginaria, il primo festival internazionale di cinema indipendente a tematica lesbica e femminista, diretto dall’attivista Marina Genovese. Dopo l’uscita da Immaginaria, Luki insieme ad altre compagne crea Fuoricampo Lesbian Group, associazione attiva fino al 2014 e occupata in numerose iniziative di cinema, cultura e socialità lesbica, da Some Prefer Cake al convegno su Audre Lorde (primo – e unico – convegno internazionale di studi in Italia dedicato alla poeta, pensatrice e attivista lesbica afroamericana), dai motoraduni alle mitiche cene lesbiche alla Ragnatela, da serate di socializzazione a presentazioni di libri, laboratori, spettacoli teatrali, concerti, e gli immancabili momenti di piazza. Nel 2007, proprio insieme a Marta Bencich e alle attiviste di Fuoricampo, Luki crea Some Prefer Cake. Nato come festival di cortometraggi, si è poi ampliato negli anni accogliendo anche i lungometraggi narrativi e i documentari, oltre a una notevole programmazione di eventi culturali e occasioni di socialità, un meraviglioso spazio di lotta e cura, narrazione e condivisione, che ogni anno torniamo ad attraversare per immergerci nella bellezza e nella ricchezza della cultura lesbica e transfemminista. Nel 2008, inoltre, Luki affianca Marcella Di Folco e Porpora Marcasciano nell’ideazione di Divergenti – unico festival cinematografico italiano dedicato alla narrazione e rappresentazione dell’esperienza trans* – e ne è co-direttrice artistica fino al 2013. Purtroppo Luki ci ha lasciatə prematuramente nel 2016, ma la sua voce riecheggia ancora nel Cupolone di Mercurio, attraverso quella di Marianna Fontana e nel suo ricco archivio che, grazie all’associazione creata in suo nome, è finalmente stato riconosciuto come Archivio politico dal Ministero della Cultura e potrà essere progressivamente digitalizzato per preservare e rendere accessibili decenni di materiale attivistico, lesbico e femminista, che sarebbe andato altrimenti perduto. Quest’anno SPC aprirà il festival proprio con la proiezione del cortometraggio Luki e un invito a occupare lo spazio con «un’energia positiva, ma soprattutto un’energia di lotta», di amore e cura reciproca. Ti aspettiamo.
«Ho sempre sentito una saggezza antica in Luki, un po’ soprannaturale, come se avesse origine in qualcosa di più ricco e potente dell’oggi che scorre: nel mare, nella vicina Napoli».
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