CALCIO FEMMINILE E NUOVE IBRIDAZIONI SUPREMATISTE IN ITALIA

Sapete qual è la domanda che vi può essere fatta se vivete la pionieristica avventura di giocare un Mondiale di calcio femminile con i colori azzurri nel 2019? Vi verrà posto il quesito  cruciale: «Credi in Dio?» Chiave di volta del gol è la fede in un ente esterno,non sia mai tu pensassi di farcela da sola. Alex Morgan pensa che l’universo sia in una tazza di tè, ma è certo una deviata che non si è prostrata davanti a Padre Trump.

La domanda teologica è seguita a ruota da: «Vuoi avere figli?». Nel caso tu pensassi che il fatto di poter generare non sia poi così influente nella tua vita. Questo e altro scoprirete leggendo Quelle che il calcio…, firmato da Milena Bartolini con Domenico Savino (Aliberti, 2019). 

Come avrebbe reagito Crystal Dunn se in un libro scritto per celebrare i fasti della nazionale Usa  e ispirare le nuove generazioni l’avessero definita «sanguemista»? L’intera squadra, credo, si sarebbe sollevata con lei chiedendo il ritiro immediato del libro dalle stampe. Forse ne girerebbe solo qualche copia clandestina nel melmoso sottobosco web di quel fior di guru del cambiamento nazisuprematista  che è Steve Bannon. Invece a Sara Gama tocca giocare in difesa anche nella vita. Ecco la mirabile citazione del passo:

«Quando le dico che politicamente forse è un momento difficile per una sanguemista come lei, insorge: “Perché, chi non è “sanguemisto” oggigiorno? Preferirei non utilizzare una tale espressione in ogni caso […] Sono le paure che annebbiano la vista» (pag. 96).

Pensate che Sara sente persino un’appartenenza al posto dove è nata, nonostante generi espressioni sul suo essere  «sanguemista» degne di riviste come La difesa della razza se non del Völkischer Beobachter, che non era esattamente una fanzine punk. Il linguaggio è importante, anche le virgolette e i punti esclamativi, per esempio, a pagina 94:

«E qui c’è un dettaglio: parla del ” suo” Liceo scientifico!  “Suo”, capite?»

Chi deve capire? Chi deve trasalire a cotanta presa di possesso di un Liceo statale in una repubblica democratica dove vige (per ora)  l’articolo 3 della Costituzione citato da Sara al Quirinale? Inquietanti domande. E ancor più inquietante la domanda sull’umano che conclude il capitolo Gama:

« … ora capisco meglio cosa intendesse Friedrich Schiller, quando diceva che “l’essere umano è interamente tale solo quando gioca”» (pag. 97)

E quindi? Una morale della favola del tipo: se sei una delle migliori centrali al mondo possiamo provvisoriamente accettarti anche come «sanguemista», ma non illuderti, ovviamente la standing ovation sarà  su “Trieste è italiana!”. 

Bizzarra anche la sorte di queste ragazze, che hanno rifiutato di definirsi al femminile immaginandosi di accedere al neutro della consacrazione professionale, e si ritrovano declinate in parole come  «sanguemistA». Non era meglio nominarsi capitanA, come Carola Rackete? 

Vorremmo proseguire con qualche dettaglio cute, del tipo che Valentina Giacinti non decapitava le bambole – come affermato dalle telecronista di Raiuno – ma le legava per prenderle meglio a calci. E tuttavia:

«Qualcuno si mobilitò per far sorgere lassù tra le valli bergamasche, dove Valentina era nata, l’associazione Save The Dolls e si rassegnò da subito al fatto che casomai un giorno la Mattel avesse fatto una “Barbie calciatrice” avrebbe potuto avere le sembianze di Valentina. Infatti hanno scelto la Gama…» (pag. 157)

Veh, quei puntini di sospensione, l’afflato d’un patiretto, d’un non detto. Quando il lettore bramoso non vedrebbe l’ora di combattere la multinazionale Mattel che fa la Barbie «sanguemista» armando i Big Jim secessionisti della premiata ditta Save The Dolls, ma solo in Val Brembana, mi raccomando che all’estero c’è quella lesbicona di Megan Rapinoe.

La questione lesbica passa davvero in secondo piano rispetto al vero e proprio exploit razzializzante, tuttavia vale la pena notare che le ragazze che riempiono Instagram con le foto dei loro amori femminili ricevono una sorta di spruzzata di nebulizzatore, e vengono sterilizzate in una sorta di Ritratto delle Eterne Misteriose e-o Indecise. Fede nelle divine terapie riparative? O in qualche spray miracoloso prodotto dalla Save The Dolls?

Il tutto mentre Megan, Alex, Crystal, Tobin e le altre diventano una forza politica ispiratrice per le donne del pianeta. Sanguemiste di tutto il mondo, uniamoci!