«Marsha era la madre di tutte noi». Così Sylvia Rivera definiva Marsha P. Johnson (24 agosto 1945 – 6 luglio 1992), drag queen e attivista travestita afroamericana. Nata in New Jersey in una famiglia della classe operaia, Malcolm – questo il suo nome all’anagrafe – si trasferì a New York a 18 anni. Inizialmente sex worker, intraprese la carriera di performer in diversi locali di Manhattan, tra cui lo Stonewall Inn, dove la notte del 28 giugno del 1969 partecipò alla nascita del movimento LGBT+.
Sempre in prima linea nelle lotte politiche, fondò nel 1970 insieme a Rivera STAR, collettivo radicale rivolto al sostegno delle persone trans, travestite e homeless. Pacifica, gentile e libera, il suo corpo fu rinvenuto nel fiume Hudson e la sua morte archiviata come suicidio, tra le proteste della comunità newyorkese.
immagine realizzata da Riccardo Pittioni
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