Non era sufficiente l’insinuazione che al nord i morti per covid fossero più che al sud perché più ligi al dovere e al lavoro; non bastava nemmeno la conduzione moralistica e rivoltante di Forum nel suo insieme: no, Barbara Palombelli doveva superare sé stessa con pericolose insinuazioni in merito ai recenti, numerosissimi, femminicidi in Italia: ​«​Negli ultimi sette giorni ci sono state sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda che dobbiamo farci per forza, soprattutto in questa sede, in tribunale bisogna esaminare tutte le ipotesi». 

Ora, lasciando da parte la definizione di Forum come di un vero tribunale – su questo potremmo fare una risata, non fosse uno dei programmi più seguiti di Mediaset -, quella della conduttrice tv e giornalista non è solo un’affermazione indecente, non è solo l’ennesimo episodio di victim blaming, né la solita narrazione tossica e patriarcale legata al femminicidio (è lei che esaspera, che provoca, che non si concede, ecc ecc): è qualcosa di inaccettabile. A meno di non voler sostenere con serenità, ad esempio, che anche la donna uccisa oggi intorno alle 13 avesse solo esasperato un po’ il padre 88enne, suicidatosi subito dopo. E il conto sale a otto in otto giorni. 

Non sorprende purtroppo, né spiazza, che queste parole affiorino sulle labbra di Palombelli. L’autodefinitasi femminista – in bilico tra «vere donne» e «Mamme […], nonne […], che tengono la famiglia insieme, accudiscono» – ci aveva già deliziate di noia con il suo monologo paternalista all’ultimo Festival di Sanremo. Il problema qui è che queste uscite, frequenti a ogni livello dell’informazione e dello spettacolo, non sono solo raccapriccianti ma, come si diceva, pericolose. 

Che questo avvenga su un programma che conta miriadi di spettatori e spettatrici in tutto il Paese, ancora di più.

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