Diverse storie prendono piede in modo inaspettato, finendo malissimo. Ne conosciamo qualcuna, tipo quella degli incel. Tra queste, da qualche anno si è annoverato anche lo strano fenomeno dei gender reveal party, feste dove viene svelato il sesso assegnato allǝ bebè. Questa pratica riflette bene la risaputa ossessione delle persone cisgenere, che negli ultimi anni è culminata in celebrazioni eccessive (e pericolose), diventando virale negli USA e raggiungendo anche l’Italia.

Sembra sia stata Jenna Karvunidis nel 2008 ad aver dato inizio alla tendenza, condividendo il taglio della torta in rosa nel suo blog. Per ironia della sorte, la bambina a cui era dedicata la festa si è scoperta persona gender non-conforming, portando la madre a informarsi.

Jenna si è profondamente pentita dell’incubo a cui ha dato vita (i gender reveal party, non la bambina) e da anni si impegna a essere una buona alleata per sua figlia e la comunità LGBTQ+, sfruttando ogni occasione utile per ribadire quanto questa celebrazione sia dannosa. Alimentando infatti la concezione sbagliata dei generi, questa pratica nutre la violenza nei confronti delle persone non incasellabili in rosa o azzurro, già prima della nascita.

Illustrazione di Claudia Tarabella