L’avete sempre data per scontata eppure la cucina moderna nelle vostre case ha una genesi tutt’altro che spontanea. È stata progettata negli anni ’20 da Margarete Schütte-Lihotzky, la prima architetta d’Austria, attivista femminista, antinazista e comunista, con lo scopo di migliorare le vita delle donne e del loro lavoro. Studiò, anche con l’ausilio di filmati, tutti i movimenti che una donna compiva per preparare i pasti e assolvere agli altri compiti casalinghi, e fu precursora nel concepire quello della casalinga come un lavoro vero e proprio: applicando i parametri di ottimizzazione del lavoro in fabbrica, progettò una cucina secondo principi ergonomici e volti allo scopo di alleviare le fatiche delle donne. Dalla sistemazione in sequenza degli strumenti, alla collocazione del piano lavoro davanti alla finestra per una migliore illuminazione, fino alla riduzione dei metri da percorrere da 90 a 8, uniformò anche l’altezza dei piani di lavoro, ponendo le basi per le standardizzazioni in ogni settore lavorativo. La cucina di Francoforte, così nominata, è considerata tutt’oggi una pietra miliare dell’architettura d’interni.

Illustrazione di Claudia Tarabella