BARBARE ONNIPOTENZE ASSASSINE DI MASCHI OCCIDENTALI

Il 24 maggio 2014, il 22enne Elliot Rodger ha ucciso sei persone e ne ha ferite altre 14, prima di suicidarsi, a Isla Vista, in California, vicino al campus della University of California. Tra l’inizio dell’attacco e il suo spostamento dalla casa del ragazzo, dove aveva compiuto i primi tre omicidi, verso il campus, Rodger ha postato su Youtube il video Elliott Rodger’s retribution (Il castigo di Elliot Rodger, n.d.t.), in cui spiegava i dettagli del suo piano. «Le ragazze – diceva – hanno dato il loro affetto, e sesso, e amore ad altri uomini, ma mai a me. Ho 22 anni e sono ancora vergine. Non ho mai nemmeno baciato una ragazza». 

Subito dopo, ha mandato via mail alla sua terapista, a diversi conoscenti e a una parte della sua famiglia il manoscritto My twisted world: the story of Elliott Rodger, poi diffuso ampiamente in rete e diventato, de facto, il suo manifesto. Rodger vi racconta la storia della sua vita, la frustrazione nel non riuscire ad avere relazioni sentimentali e sessuali con le ragazze, il suo odio per le donne, il suo disprezzo per le coppie, in special modo quelle interrazziali, e i suoi progetti per quello che definisce, appunto, «castigo». 

In questa occasione, gli incel sono per la prima volta assurti all’onore delle cronache globali, e Rodger è diventato una figura idolatrata dentro il loro mondo. Per tutto l’ultimo decennio si sono susseguite sparatorie di massa, con un numero di morti variabile caso per caso, attribuibili a maschi bianchi etero cis, che si autodefiniscono con questa parola che è una crasi tra involuntary e celibate, idolatrati poi da loro simili al chiuso di stanze in penombra con connessioni alla rete sempre attive. 

Si trovano solo in America? No, basta farsi un giro sul Forum dei brutti per un primo approccio con gli incel nostrani.

Certo, non tutti gli incel sono sociopatici, anche se la loro ideologia è intrisa di risentimento, autocommiserazione, misoginia, odio per le persone sessualmente attive. Con una deresponsabilizzazione totale, sostengono che le donne siano attratte solo dagli uomini molto belli, ricchi e con un elevato status sociale: viene chiamata teoria Lms, look money status. I Chad sono, appunto, uomini che hanno successo con le donne, prestanti e con tutti i tratti fisici che sono associati alla virilità, come la mascella pronunciata, mentre le Stacy sono le donne troppo belle per gli incel, che li rifiutano. Perché, se, come recita la canzone, anche l’operaio vuole il figlio dottore, gli incel non si accontentano delle Becky, donne meno attraenti delle Stacy, ma desiderano la bellezza più normata e mainstream, nella piena oggettificazione della donna. 

È difficile tracciare una linea di demarcazione netta tra incel, Mra (men’s rights activists), alt-right e suprematisti bianchi, perché l’humus da cui si sviluppano è, con ogni evidenza, lo stesso. Gli Mra parlano di red pill, gli incel di black pill, ma la sostanza è la medesima, al di là della citazione del film Matrix sul vedere il mondo per come è realmente. Se la red pill significa vedere un mondo in cui le donne detengono il potere sugli uomini, la black pill ha una sfumatura in più di disperazione e disprezzo di sé.

Il femminismo e la liberazione della donna sono visti come una sovversione dell’ordine naturale e causa di ogni male individuale e sociale patito da questi uomini. La incel rebellion di cui a volte parlano è il progetto di rivolta, condotta da maschi beta, come loro, per rovesciare il femminismo oppressivo della società contemporanea.

Il termine incel fu coniato nei primi anni ’90, nella comunità on line fondata da una studentessa canadese con il blog Alana’s Involuntary Celibacy Project, il cui scopo era creare un gruppo inclusivo di tutte le persone la cui vita sessuale era difficile per varie ragioni, dalle norme di genere troppo rigide, alla salute mentale o al disagio sociale. Intervistata lo scorso anno dal Guardian dopo che un incel 25enne, Alek Minassian, alla guida di un furgone, aveva travolto e ucciso 10 persone, e ferito altre 15, a Toronto, la sua stessa città, Alana ha dichiarato: «Ci si sente come lo scienziato che risolse la fissione per scoprire che viene usata come un’arma nucleare».

Pubblicato sul numero 49 della Falla, novembre 2019