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Nel gennaio 2016, Ben Tausig scrive al New York Times per pubblicare un cruciverba di Schrödinger, ossia con alcune caselle aventi due possibili lettere corrette. Quello di Tausig ha 4 caselle nelle quali si possono inserire sia “M” che “F”, per un totale di 16 soluzioni valide: un’opera ardua da eseguire.
La chicca è la definizione «avere un’identità variabile, come suggeriscono quattro caselle di questo cruciverba». La soluzione è “genderfluid”, rivelata dall’ interscambiabilità di “M” (male) e “F” (female).
Il giornale si preoccupa che i lettori non conoscano la parola, ma a settembre pubblica il cruciverba: “genderfluid” è ormai parte della lingua inglese. Nella versione finale abbondano i riferimenti LGBT+. Sia “safe” che “same” sono risposte a «parola che precede “sesso”». Sono nominate le iconiche Xena, Cher e Dolly Parton. La definizione “not straight” (non dritto/etero) che sembra denotare “gay”, indica invece “wry” (storto). “Queer” compare, per la prima volta in un cruciverba del NYT, nel suo senso LGBT+.
Pubblicato sul numero 49 della Falla, novembre 2019
Immagine realizzata da Claudia Zazu Tarabella
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