di Giuseppe Seminario
Se da un lato la comunità LGBT+ ha faticosamente ottenuto una sola legge – quella sulle unioni civili che ha lasciato l’onere di vedere riconosciuta la stepchild adoption alle famiglie arcobaleno e ai tribunali -, dall’altro lato abbiamo invece subito lo sgretolamento costante dei diritti di lavoratori e lavoratrici, costrett* a vivere per lavorare, come sempre più spesso accade, e non il contrario. Una conquista parziale la prima – l’unica in questi anni – un cedimento totale il secondo.
Siamo di fronte a un neo liberismo portato avanti da uomini cisgender bianchi, quasi sempre eterosessuali, che ha cannibalizzato quel poco che era sopravvissuto allo sfaldamento della sinistra. Pare non ci sia, ancora, alcuna alternativa, questo è quello che racconta ancora la politica. Ma forse non tutto è perduto, se in una città come Bologna più di diecimila persone si riuniscono spontaneamente per contestare il piccolo leader del principale partito del momento, con sardine che assumono i colori e le fattezze più disparate , pur col difettuccio di non fare alcun cenno alle condizioni materiali della vita. Se allo scadere di un accordo non mantenuto una comunità sotto sgombero come quella di XM24 riparte, riprende in mano reti mai cedute, raccoglie attorno a sé sostegno ed energie, dichiarandosi con forza antisessista, antirazzista e antifascista, forse chi pensa che tenere insieme tutto sia possibile, lottando senza lasciare indietro nessun*, può ancora non darsi per vint*.
Pubblicato sul numero 50 della Falla, dicembre 2019
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