Prima edizione del secondo libro scritto da Hans Siemsen (1891-1969). Nato nella cittadina di Mark, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Siemsen fu giornalista e scrittore piuttosto celebre durante gli anni della Repubblica di Weimar. Socialista e pacifista, a partire dal primo dopoguerra si avvicinò alla causa del movimento tedesco per i diritti delle persone omosessuali. Egli stesso omosessuale, si batté per l’abrogazione del Paragrafo 175 del Codice Penale tedesco, che puniva i rapporti sessuali tra uomini.
Pubblicò inoltre romanzi e raccolte di racconti in cui è centrale la componente omoerotica. Tra questi Das Tigerschiff, del 1923, con illustrazioni di Renée Sintenis, scultrice e illustratrice vicina all’espressionismo. Nel 1931 partecipò alla fondazione del Partito Socialista dei Lavoratori di Germania (o SPD), di ispirazione marxista. Le sue idee politiche, il suo orientamento sessuale e i suoi scritti lo costrinsero alla fuga dalla Germania nel 1934, con l’avvento al potere del regime nazista. Si stabilì a Parigi, scrivendo per il Pariser Tageblatt e per l’editore Willi Munzenberg.
Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Siemsen fuggì a Sanary-sur-Mer e poi a Marsiglia. Da qui raggiunse il Portogallo e si imbarcò per gli Stati Uniti. Tornato in Germania nel 1949, visse prima a Düsseldorf e poi a Essen.
I suoi scritti sono stati riscoperti a partire dalla seconda metà del XX secolo e attualmente una parte del suo archivio personale è conservata presso lo Schwules Museum di Berlino.
Provenienza:
Centro di Documentazione Aldo Mieli, Carrara
Letture consigliate:
Robert Beachy, Gay Berlin. L’invenzione tedesca dell’omosessualità, Bompiani, 2016.
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