Tricia’s wedding è un cortometraggio del 1971 diretto da Milton Miron (con lo pseudonimo di Sebastian), che vede come protagonista il gruppo teatrale gender bending delle Cockettes.

Il gruppo venne fondato da Hibiscus (George Edgerly Harris III) nell’autunno del 1969. Il laboratorio/casa delle Cockettes era Kaliflower, una delle tante comuni hippie che erano sorte all’epoca nel quartiere di Haight-Ashbury, a San Francisco, in California. Le loro performance erano influenzate da realtà come il Living Theatre, la Play House of the Ridiculous di John Vaccaro, dai film di Jack Smith e dall’etica dell’LSD de* Merry Pranksters di Ken Kesey. All’inizio i loro spettacoli consistevano in parodie di musical americani, ma col tempo passarono alla messa in scena di materiale originale, scritto da loro. Nel 1971 una parte del gruppo originale si staccò dalle Cockettes, formando il gruppo teatrale degli Angels of Light. Le Cockettes sono state oggetto di un omonimo docufim del 2002 diretto da David Weissman e Bill Weber.

Tornando a Tricia’s wedding, si tratta di una rappresentazione sui generis del matrimonio di Tricia Nixon, figlia dell’allora presidente repubblicano degli Stati Uniti Richard Nixon, con Edward Cox, avvenuto il 12 giugno del 1971 (lo stesso giorno della doppia première di Tricia’s wedding). Nel cortometraggio Hurtme O. Hurtme, corrispondente televisivo, fa una cronaca del matrimonio e intervista celebrità presenti come Golda Mier, Indira Ghandi, Jaqueline Onassis, la regina Elisabetta II ed Elizabeth Taylor. Canta Coretta King. Durante il ricevimento, Eartha Kitt mette l’LSD nel punch, dopodiché si scatena l’inferno… Una piccola curiosità: il ruolo di Coretta King è interpretato da Sylvester, che sarebbe divenut* in seguito un* star della disco music.

Provenienza:
Centro di Documentazione Aldo Mieli, Carrara https://www.facebook.com/Centro-di-Documentazione-Aldo-Mieli-105584828627580/

Letture consigliate:
Hauser, Fayette (2020). The Cockettes: Acid Drag & Sexual Anarchy, 1969-1972. Port Townsend: Process Media.