Nel luglio 2023, grazie a Global Cassero, ho avuto l’opportunità di partecipare al progetto Erasmus+ Active Rainbow. Durante la nostra quinta giornata, dedicata ad esplorare l’attivismo attraverso l’arte, ho scoperto Kvīri Runā!, una rivista queer apertamente ispirata alla Falla. Pienə di meraviglia e orgoglio, non ho potuto fare a meno di intervistare Cathy Manousaki, attivista per i diritti umani e youth worker, riguardo la nostra lontana cugina lettone e sull’efficacia del progetto che ha fondato per condividere idee e buone pratiche in tutta Europa.
Cominciamo dal principio. Cos’è Active Rainbow?
Il nostro primo camping di Active Rainbow è stato nel 2018, ispirato da progetti simili che avevamo visto in giro per l’Europa. L’obiettivo è incoraggiare e supportare lə giovani durante l’esplorazione e l’apprendimento di quale tipo di attivismo funzioni meglio per loro e in maniera safer. Che sia l’arte, le proteste, la politica, i contenuti digitali, gli eventi aggregativi, la costruzione di comunità, i giochi da tavolo, qualsiasi forma di attivismo contribuisce all’obiettivo comune di avere diritti umani fondamentali, dignità e visibilità in tutti i Paesi. Dopodiché, dopo 12 giorni di programma, incoraggiamo lə partecipanti a intraprendere azioni locali nei Propri paesi e ambienti sociali, in modo che possano continuare a ispirare le loro comunità.
Parte del programma prevede anche di portare al campo materiale didattico di ogni tipo, volantini e gadget provenienti dai loro Paesi. Nel 2021 abbiamo organizzato il nostro quarto camping nei Paesi Bassi, chiamato Youth in Activism, the Camp, e, naturalmente, lə attivistə di Global Cassero hanno preso parte al progetto: collaboriamo da molto tempo grazie alla presidente del Cassero Camilla Ranauro, che ho incontrato nel 2014 durante un progetto proprio in Olanda chiamato Gender Unlocked.
Ed è così che avete conosciuto La Falla! Ma com’è nato Kvīri Runā!?
SÌ! Hanno portato La Falla, che in realtà conoscevo già dal 2014/2015 quando ho iniziato a fare attivismo – e già pensavo che fosse un’iniziativa di grande impatto per diffondere informazioni e sensibilizzare la comunità. Per farla breve, durante questo camping il nostro team lettone si è ispirato alla Falla perché in Lettonia non abbiamo nulla del genere: non esiste un giornale o una rivista per la comunità queer, soprattutto per lə giovani. In particolare, è difficile reperire informazioni sulla comunità queer in lettone, perché persino su Google si trovano contenuti quasi solo in inglese.
Così il team lettone ha sentito il bisogno di produrre qualcosa di stampato e di creare il proprio giornale, Kvīri Runā!: ha adottato l’approccio della Falla della pagina piegata e di rappresentare e promuovere sul retro unə artista queer lettone tramite un poster. Il gruppo ha impiegato un anno intero per scrivere un progetto per i Corpi di solidarietà europei, che è un finanziamento che sostiene le azioni locali, ma alla fine siamo riuscitə a coprire le spese per materiali, merchandising e stampe – che voi sapete bene quanto siano costose. Il primo numero è stato pubblicato a giugno 2022 e da maggio 2023 ne abbiamo stampati altri cinque, ogni numero con un tema diverso e unə artista diversə. Durante questo periodo siamo anche riuscitə a promuovere eventi comunitari e a produrre cartoline e un poster con valori e buone pratiche per creare spazi più sicuri da distribuire nei luoghi pubblici. Attualmente stiamo lavorando per poter caricare i nostri contenuti sul nostro sito web. Credo davvero che questo sia un ottimo esempio di come i nostri progetti funzionino a effetto domino in tutta Europa.
Sei una persona così positiva e premurosa e il tuo lavoro è davvero stimolante. Da dove hai cominciato?
Direi scoprendo l’educazione non formale nel 2011, che è stato lo stesso periodo in cui stavo scoprendo me stessə in termini di sessualità e, successivamente, di identità di genere. Sono uno spirito libero e sono sempre statə insofferente nei confronti del nostro sistema educativo canonico, così nel 2014 quando mi sono laureatə in filologia greca ho detto ai miei genitori di appendere la mia laurea al muro e sono partitə con un solo bagaglio e un biglietto di sola andata. Per due mesi ho partecipato a un progetto dopo l’altro in Romania, Repubblica Ceca, Croazia e così via, lasciandomi ispirare da come le persone fanno le cose nei loro paesi.Ho scoperto così qual è il mio scopo nella vita: lavorare con persone di background diversi come formatorə e facilitatorə. Active Rainbow ha iniziato a prendere vita per me come dichiarazione di vita mentre stavamo facendo un’azione di strada a Iași e mi sono fattə dipingere un arcobaleno in faccia. Poi ho postato delle foto online dicendo «Sono un active rainbow, e tu chi sei?» – ecco da dove deriva il nome. È iniziata come una piattaforma per mostrare la bellezza della diversità delle persone attraverso la fotografia e i video, poi ho imparato a scrivere il mio primo progetto ed è diventato un modo per fornire mobilità allə giovani di tutta Europa, in modo che potessero avere l’opportunità di vivere assieme ed esplorare argomenti queer. Ed eccoci qui, in Lettonia dal 2019 (sentivamo che questo Paese avesse bisogno di un’organizzazione come la nostra): abbiamo già pianificato tre anni di attività e stiamo anche lavorando a un campo per persone che sono già impegnate nell’attivismo per approfondire le loro capacità e andare a fondo nell’intersezionalità.
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