Accoglienza e riconoscimento dei minori stranieri non accompagnati in Italia
di Giulia De Rocco
Quando in ambito nazionale si parla di minore straniero non accompagnato (Msna) si fa riferimento al «minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano1» (legge 47/2017).
Si tratta di ragazze e ragazzi che, «per qualsiasi causa», attraversano i confini dei loro Paesi e del nostro, per scappare, cercare, obbedire, disobbedire, risarcire, lavorare, raggiungere, riscattare, riscattarsi.
I dati ministeriali aggiornati al 31 gennaio2 parlano di 5.278 minori maschi e 287 femmine, provenienti dall’Albania (Paese maggiormente rappresentato dai minori maschi), dai paesi del Nord Africa, dal Bangladesh e dal Pakistan, dai Paesi del Corno d’Africa e da quelli dell’Africa Sub-Sahariana (la Nigeria è il Paese più rappresentato dalle minori femmine), dal Sud America, dall’Ucraina.
Di questi 5565 minori, 575 sono accolti in Emilia Romagna, di cui circa 270 a Bologna3. Mi occupo dell’accoglienza dei e delle minori a Bologna: ho uno sguardo fortunato e privilegiato sui percorsi dei ragazzi e delle ragazze, dei colleghi e delle colleghe che curano i progetti, che facilitano l’applicazione della legge e il rispetto dei loro diritti nel nostro Paese. L’accoglienza e la permanenza nelle strutture che afferiscono al Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (quello che resta dello Sprar – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati – dopo il Decreto Sicurezza) sono normate dalla cosiddetta Legge Zampa (la già citata 47/2017), che dedica ai e alle minori un sistema di accoglienza specifico, introduce il divieto assoluto di respingimento alla frontiera e il divieto di espulsione, derogato solo per motivi di sicurezza e ordine pubblico, garantisce il diritto alla salute e all’istruzione, all’ascolto e all’assistenza legale. La Legge Zampa ha l’obiettivo di sancire che ai e alle minori straniere/i vengano garantiti gli stessi diritti dei coetanei nati e cresciuti in Italia.
La legge si incarna nel quotidiano di bambine/i, ragazze/i, adolescenti che arrivano con un carico di aspettative, sogni, sofferenze e desideri che vanno a incontrare goffi tentativi di sostituirci a una famiglia che è lontana – quando c’è -, a un Paese che – per quanto difficile – regala quel senso di appartenenza tanto fondamentale a sedici anni. Accogliere è un incontro, ed è un incontro asimmetrico.
«Per qualsiasi causa», dice la norma: sono lesbica e le questioni legate al genere e alle sue rappresentazioni mi appassionano. Per alcune/i minori la causa è l’oppressione patriarcale sui loro desideri e sui loro corpi: conosciamo meglio la terribile problematica delle minori – soprattutto nigeriane – vittime della tratta ai fini dello sfruttamento sessuale; meno raccontate sono le storie dei e delle minori LGBT+.
M. è una ragazza lesbica partita dal suo Paese perché le possibilità di esprimersi lì erano poche e poco sicure, ha fatto un viaggio lungo e difficilissimo. R. è un ragazzo intersessuale arrivato pensando di avere una grave malattia: l’accoglienza in famiglia ha fatto sì che trovasse il suo posto e iniziasse a comunicare lo stigma enorme che ha attraversato il suo corpo. K. è arrivato in Italia due anni fa e durante il suo viaggio ha subito violenze da uomini connazionali: fatica a dormire la notte e non si fida di nessuno.
Sono convinta che la strada verso il pieno riconoscimento delle persone migranti nella nostra comunità sia ancora molto lunga. Penso anche che siamo capaci di potente vicinanza potente e non vedo l’ora che ad agirla sia una collettività meticcia e senza età.
1 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2017;47
3 https://www.bolognacares.it/wp-content/uploads/2018/05/Caratteristiche-beneficiari_e-SPRAR_SIPROIMI_31_05_2019.pdf
Pubblicato sul numero 54 della Falla, aprile 2020
Immagine in evidenza da garanteinfanzia.org
Immagine da ilpost.it
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