Joseph Beam (1954 – 1988) era nero, quindi troppo nero per il movimento omosessuale degli anni ’70 e ’80, ed era queer, quindi troppo queer per la comunità afroamericana. Oppresso dagli oppressi, prese ispirazione da autrici e attiviste nere del movimento femminista e lesbico. Dopo aver lavorato nella libreria LGBT+ Giovanni’s Room, si cimentò con successo nella scrittura, curò il magazine Black/Out e trattò della sua battaglia con l’Aids.
Aderendo al motto “la visibilità è sopravvivenza”, nel 1986 pubblicò In the Life, un’antologia di racconti di scrittori neri la cui voce non era ascoltata dal movimento gay bianco. Ancora oggi, le sue parole ci ispirano a batterci contro le ingiustizie che lui per primo denunciò: “It is difficult to stop marching, Joseph”.
pubblicato sul numero 40 della Falla – dicembre 2018
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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