Nata nel 1906, insegnante di matematica, fu una delle grandi donne che innovarono in maniera fondamentale il mondo dell’informatica, non a caso «il computer è donna».

Ricevette un’educazione per signore, ma il padre la spinse a superare gli stereotipi di genere, tanto che, in seguito a Pearl Harbor, lasciò famiglia e insegnamento per entrare in Marina.

Tre anni dopo, Hopper arrivò ad Harvard, dove incontrò un enorme strumento di calcolo automatico di 4 tonnellate e mezzo, lungo 16 metri e alto 2,4, il Mark I e gli insegnò un’infinità di operazioni, una per una, attraverso comandi impressi su nastro perforato.

Nel 1946 pubblicò il testo fondamentale A Manual of Operation for the Automatic Sequence Controlled Calculator, dettola Bibbia dei computer”: era il primo manuale di programmazione.

Insieme all’informatica Mary Hawes contribuì all’ideazione del Cobol (COmmon Business-Oriented Language), il primo linguaggio di programmazione standardizzato. Dobbiamo a lei anche l’uso del termine bug per indicare il malfunzionamento di un computer, nonché l’individuazione e correzione de* programmat* di uno o più errori, ovvero il debugging.

Immagine realizzata da Riccardo Pittioni