Vingardium terfosa. E fu così che un giorno di dicembre dell’anno del signore 2019 miliardi di babbani ebbero una rivelazione. Expecto patronum! E puff!, sulla timeline di Twitter apparve il patronum di J.K.Rowling in persona: Julie Bindel.
Perché sì, alla fine si scopre che la donna che usò solo le sue iniziali per non essere discriminata difendeva sì i diritti dei mezzosangue, ma solo di quell* cisgender. In tutto il mondo si è udito il cuore di molt* fan spezzarsi: «Non può essere vero, sarà un’impostora che ha preso una pozione polisucco e si spaccia per J.K.!». Invece no, perché i suoi like, ahinoi, ce lo confermano: J.K.Rowling è una terf.
«Dopo tutto questo tempo?»
«Sempre»
Irene Moretti
Il suo codice fiscale dice che è nata nel 1985, a Orbetello (Grosseto), città che ha lasciato nel 2004 per trasferirsi a Bologna prima e a Roma poi. Laureata in Mass Media e Politica a Forlì con una tesi sul segreto di Stato, ha mosso i suoi primi passi tra le notizie nel 2006, innamorandosi della radio. Romantica illuminista, ama gli ossimori. Giornalista osservante. Ha scritto per conto terzi e a volte anche per sé. Diritti civili, fotografia, fantascienza e una vita affrontata di Fosbury. Il suo motto è “niente panico”.
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