La casa editrice statunitense Marvel Comics in giugno ha pubblicato un albo celebrativo per l’ottantesimo anniversario del personaggio di Capitan America. Nel fumetto Steve Rogers, l’originale Cap, dovrà recuperare il suo scudo rubato assieme ad altri tre supereroi che hanno in diverse occasioni preso le sue vesti: Bucky Barnes (Winter Soldier), Sam Wilson (Falcon) e John Walker (U.S. Agent). Nel viaggio, il team a stelle e strisce incontrerà tutti gli eroi che hanno assunto il nome di Capitan America, alcunǝ dellǝ quali per propria iniziativa. Tra di loro, verrà introdotto il personaggio di Aaron Fischer, un teenager gay, scritto da Christopher Cantwell e Joshua Trujillo, e disegnato dall’artista transgender Jan Bazaldua.
Il personaggio di Capitan America nasce durante la Seconda Guerra Mondiale come personificazione dello spirito patriottico degli USA: la copertina del primo albo in cui appare lo rappresenta mentre dà un pugno ad Adolf Hitler. Da quel momento, la figura del Capitano ha sempre incarnato i valori americani (con esiti talvolta discutibili). Tra questi, com’è metaforicamente espresso dalla sua arma, lo scudo con i colori della bandiera degli Stati Uniti, a difesa dellǝ più debolǝ. Trujillo ha dichiarato che «Aaron è ispirato agli eroi della comunità queer: attivistǝ, leader e persone comuni che lottano per una vita migliore. Combatte in difesa dellǝ oppressǝ e dellǝ dimenticate».
Dando dunque ad Aaron le vesti di Capitan America, la Marvel implica che la difesa della comunità LGBTQ+ sia uno dei valori patriottici degli Stati Uniti. Certo, potremmo discutere di come in questi panni ci sia un uomo cis-gay e bianco, la soggettività della comunità più socialmente accettata, quando sappiamo bene che i moti di Stonewall furono guidati da donne trans*, drag queen e persone Poc.
Aaron Fischer non è però il primo personaggio LGBTQ+ dell’universo Marvel: la casa editrice è in realtà da molti anni attenta alla rappresentazione della diversità (pensiamo a Pantera Nera, che nel 1966 fu uno dellǝ primǝ supereroǝ nerǝ). Questo primato spetta a Northstar, del gruppo di supereroǝ canadesǝ Alpha Flight, anche lui uomo cis-gay, out dal 1992. In Astonishing X-Men #51, pubblicato nel 2012, sposa il suo compagno Kyle, nel primo matrimonio omosessuale rappresentato nei fumetti mainstream. In verità, il creatore John Byrne ha dichiarato che la sua omosessualità era già prevista fin dalla prima apparizione nel 1979. Tuttavia, è stato confermato che fino al 1980 alla Marvel vigeva la policy di non rappresentare personaggi LGBTQ+, durante la direzione di Jim Shooter, e fino al 1990 personaggiǝ queer potevano essere rappresentatǝ solo nei fumetti con l’etichetta «adults only», a seguito delle proteste dei gruppi conservatori. In realtà diversǝ scrittorǝ hanno provato comunque ad aggirare questa regola: nel 270° numero di Capitan America, Arnie Roth, amico di infanzia del protagonista, gli chiede aiuto per salvare il suo coinquilino Michael, che in seguito si scopre essere stato rapito a causa del loro rapporto. La vicenda si conclude con un discorso di Cap nel quale afferma che i sentimenti dei due non sono diversi da quelli che lui prova per la sua ragazza.
Meno noto è che Mystica, personaggio della serie X-Men reso popolare dalle trasposizioni cinematografiche, nei fumetti è bisessuale: già nel 1988 viene rappresentato un lento romantico con Destiny, la donna che nel 2001 viene poi ricordata apertamente come «il suo vero amore». La rappresentazione di personaggi saffici è in realtà una nota dolente: non ci sono supereroine di rilievo che si definiscono lesbiche.
Per quanto riguarda la rappresentazione trans*, la questione si fa più complessa. Non è facile stabilire chi sia il primo personaggio trans* dei fumetti Marvel: diversǝ supereroǝ infatti sono definitǝ genderfluid grazie a capacità sovrannaturali (aliene o magiche) di modificare la propria identità. Tra lǝ personaggiǝ trans* binariǝ, comunque, troviamo Sera, una donna nera transgender Amab (assigned male at birth), strega e guerriera di Asgard, che ha una relazione con Angela, sorella del celebre Thor.
Notevole per la rilevanza che ha avuto è poi la serie Young Avengers, che tratta di tematiche adolescenziali ed è indirizzato a un pubblico più giovane. In esso due dellǝ protagonistǝ, Hulkling e Wiccan, sono una delle coppie gay più citate quando si parla di omosessualità nei fumetti, e un altro, Loki (rinato nel corpo di un ragazzino), è genderfluid, come del resto nel mito norreno a cui è ispirato.
Tra lǝ personaggiǝ che conosciamo tuttǝ, Deadpool è considerabile pansessuale: essendo un personaggio fortemente ironico, Gerry Duggan, che ha scritto alcune delle sue storie, ha affermato in un Tweet nel 2013 che è attratto da «qualsiasi cosa che respiri», anche se questa espressione già di per sé problematica, non è perfettamente corretta perché in diverse occasioni vengono mostrate delle sue interazioni romantiche con la personificazione della Morte stessa. Altrǝ personaggiǝ invece sono LGBTQ+ nelle loro controparti di altre realtà parallele del multiverso Marvel: ad esempio, in Earth-12025, Wolverine ha una relazione con Hercules (il semidio figlio di Zeus, bisessuale anche nella realtà principale, Earth-616).
L’elenco sarebbe ancora lungo, tuttavia è interessante notare come la rappresentazione dei personaggi LGBTQ+ nell’universo Marvel sia fortemente aumentata negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’identità di genere. Diversǝ supereroǝ queer cominciano ad avere ruoli di primo piano e non solo comparse in sordina. Il problema del rainbow washing, però, è sempre dietro l’angolo: la nostra rappresentazione non è un contentino commerciale. Che il nuovo Capitan America gay combatta allora perché anche donne lesbiche, persone bi+ e trans* possano essere protagonistǝ di opere mainstream.
Immagine in evidenza da everyeye.it, immagine nel testo da bleedingcool.com e da cbr.com
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