1970: il regista milanese Luchino Visconti gira l’Europa alla ricerca di un giovane attore per il suo nuovo film La Morte a Venezia, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Mann. Visconti sta cercando un viso dai tratti angelici, eterei, che incarni la bellezza assoluta: è a Stoccolma che finalmente trova il Tadzio perfetto, il quindicenne Björn Andrésen, da allora noto come «il ragazzo più bello del mondo». Con il debutto sul grande schermo, Andrésen si trasforma in un’icona internazionale: è così che viene conosciuto in Giappone, dove il suo bel volto da «angelo della morte» riesce a stregare artistә di ogni genere, tra cui la mangaka Riyoko Ikeda, che si ispira a lui nella creazione di una delle eroine più amate di sempre, Lady Oscar. Oltre a quel fascino magnetico che ha rubato il cuore a migliaia di fan in tutto il mondo, la nostra amatissima Oscar condivide con l’attore svedese anche l’esperienza di una vita turbolenta, fatta di luci e ombre.

Chi avrebbe mai immaginato che dietro a un’icona queer come la lady dal fiocco blu si celasse un personaggio tanto singolare?

Illustrazione di Claudia Tarabella