di Mattia Macchiavelli
Il 31 marzo Zuzana Čaputová è stata eletta prima presidente donna della Slovacchia; un passato speso per il miglioramento della cosa pubblica, europeista, ambientalista, sostenitrice dell’adozione per le coppie omosessuali. Gina Miller fa sentire la propria voce nella Gran Bretagna della Brexit, a difesa delle prerogative e dei poteri assoluti del Parlamento, l’istituzione più martoriata dalle barbarie politiche del nostro presente e non a caso l’unico baluardo di ogni autentica democrazia. Lori Lightfoot è la nuova sindaca di Chicago, terza metropoli per popolazione di tutti gli Stati Uniti d’America, ed è nera, lesbica, indipendente e simbolo riconosciuto della lotta alla corruzione. Greta Thunberg – il più grande fenomeno mediatico svedese dopo gli ABBA – non necessita di presentazioni e prova a cambiare il mondo con la complessità dei suoi 16 anni. Ricordiamoci questi nomi quando andremo a votare alle elezioni europee del 26 maggio. Usiamo queste storie per misurare le nostre candidate e i nostri candidati e facciamone la linea di demarcazione rispetto a ogni livellamento culturale verso il basso.
Pretendiamo da noi stesse da chi dovrà rappresentarci lo stesso esempio di coerenza, la stessa vibrazione rivoluzionaria che queste biografie incarnano e facciamolo e con l’occhio lungo di chi avrà bisogno di alleate per cambiare il mondo.
Pubblicato sul numero 45 della Falla, maggio 2019
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