Ognuno di noi, tra dicembre e gennaio, in prospettiva dell’anno nuovo stila una lista dei così detti “buoni propositi”; questo meccanismo diventa automatico nella nostra mente nel momento in cui da bambini, alla prese con la letterina a Babbo Natale, ci ritroviamo a fare i conti con quelle che sono state le nostre buone azioni e quelle cattive, promettendo a noi stessi, ai nostri genitori, ma soprattutto a Santa Claus, tante belle cose per redimerci dagli errori dell’anno appena trascorso.
Ebbene, non solo in quanto lesbica non scriverò a Babbo Natale, bensì alla Befana (valutate pure voi se immaginarla come Nicole Kidman in Amori & incantesimi o come Eva Green in Penny dreadful), ma soprattutto in quanto rubrica mi proietterò principalmente sui desideri, dando per assodato di aver svolto il mio compito di questi mesi più che egregiamente.
Quindi, cara Eva… ehm, cara Befana, per questo 2016 ho deciso di non chiederti né cose al di fuori della tua portata (ad esempio l’improvviso coming out da omosessuale di Laura Boldrini) né tanto meno desideri ad personam (come poteva essere una Ellen Page con un film da girare casualmente a Bologna).
Visto che, per febbraio, pare io non debba ripetermi, in aria da Oscar, con la vecchia storia della “poiana” e dei finali per forza drammatici dei film a tematica lesbica (e per spiegare questo ci sarebbero dei ringraziamenti particolari da fare, ma sarebbero considerati spoiler…), vorrei tanto poter arrivare a marzo con un bel film italiano sulla stessa linea, ma che non pecchi di un tempismo terribilmente politico e di mancanza di originalità come Io e lei. Mi piacerebbe poter approcciare la primavera con un ddl Cirinnà approvato senza discussioni sulla Stepchild Adoption e già con la prospettiva di un movimento politico più deciso verso l’uguaglianza legislativa e quindi verso i matrimoni. Vorrei davvero poter evitare di citare come grandi assenti dalle comunicazioni del 17 maggio le parole “lesbofobia” e “bifobia” e arrivare alla rubrica dedicata al Pride e all’estate con un bell’elenco già corposo dei coming out di donne omosessuali e bisessuali italiane. Desidererei poter finalmente dedicare la mia rubrica di settembre all’amatissimo Some Prefer Cake e avere la possibilità di presentare ad ottobre tante serie televisive della stagione autunnale, innovative e non scontatamente gay friendly, con personaggi lesbici degni. Mi piacerebbe poter arrivare a novembre per scardinare il meccanismo da calendario e parlare per quel mese di prevenzione e ITS, e invitare soprattutto le lesbiche a ricordarsi del 1° dicembre e del test (perché, mia care lesbiche, come già Sarah ha avuto modo di ricordarvi lo scorso numero, non siamo il popolo eletto, i rischi esistono anche per noi).
Ma soprattutto, vorrei arrivare a dicembre 2016 con almeno parte di questi desideri esauditi. Non vorrei mai appesantire il lavoro di Babbo Natale, nel caso tu fallissi.
pubblicato sul numero 11 della Falla – gennaio 2016
immagine realizzata da Andrea Talevi
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