Taiwan, 1987. All’interno di una scuola maschile cattolica l’attenzione dell’introverso Jia-han viene catturata da Birdy, suo compagno che già nel nome appare libero e irriverente. Nonostante le rigide regole del collegio, tra i due ragazzi nasce un desiderio sempre più forte che fatica a farsi realtà tra repressione, omofobia e l’apertura dell’istituto alle iscrizioni femminili. 

Questa la trama di Your Name Engraved Herein (2020), film di Kuang-Hui Liu, campione d’incassi in patria e da qualche mese disponibile su Netflix. Anche se in apparenza può sembrare quella di un qualsiasi Bl (Boys Love, genere transmediale molto popolare in Asia orientale, che racconta relazioni gay targettizzate per un pubblico prevalentemente femminile ed eterosessuale), la storia d’amore di Jia-han e Birdy descrive con potenza – e forse un po’ troppo dramma – cosa significava essere omosessuali nella Taiwan del 1987.

In un ambiente dove l’unico amore di cui si può parlare è quello verso Dio, (figurarsi quello nei confronti di un altro ragazzo!), Jia-han e Birdy usano il linguaggio del corpo: sguardi fugaci, teste appoggiate l’una sulle spalle dell’altro, piccoli gesti pieni di delicatezza e poesia, anche grazie alla studiata fotografia di Hung-i Yao, per la quale si è aggiudicato un Golden Horse, l’Oscar del mondo sinofono.

Nell’arco di poco più di due ore – durata che in certi tratti si fa sentire – i due attori, Edward Chen e Jing-Hua Tseng, mettono in scena una relazione carica di tensione affettiva e sessuale perlopiù inconscia eppure sempre più crescente. Inconscia perché, quando i protagonisti si ritrovano a dover affrontare il proprio desiderio proibito, l’impossibilità di accettarsi rende goffo, rozzo, quasi violento il loro rapporto. È l’omofobia, interiorizzata e sociale, il più grande ostacolo per Jia-han e Birdy. La religione ha un ruolo centrale in tutto ciò: l’intera narrazione parte dal dialogo-confessione tra Jia-han e Padre Oliver, il prete della scuola, e non è un caso che il film inizi con una citazione dal Cantico dei Cantici.

Agli occhi di un pubblico occidentale forse questo tipo di racconto secondo cui una storia d’amore gay, per essere definita tale, deve affrontare un calvario infinito di ostacoli e drammi all’interno di un circolo vizioso di attrazione, repulsione, violenza e dramma – di cui Brokeback Mountain è l’esempio più calzante – può risultare un trope superato, quasi problematico; tuttavia giudicare il film senza conoscere la situazione dei diritti LGBTQIAP+ a Taiwan e in Asia orientale sarebbe un errore. 

La storia è ambientata subito dopo l’abolizione della legge marziale: un’epoca aperta al cambiamento, ma ancora influenzata dal rigore del passato. Inoltre Kuang-Hui racconta in un’intervista che la produzione del film è iniziata nel 2018, prima che Taiwan diventasse il primo e unico stato asiatico ad approvare il matrimonio omosessuale, e ricorda come in Malesia e Singapore esistono ancora leggi che criminalizzano le relazioni omosessuali

In questo senso la trama di Your Name Engraved Herein acquista un significato storico e simbolico: nel corso del film viene omaggiato l’attivista Chi Chia-Wei e nelle parole che Jia-han rivolge a Padre Oliver, «Quindi le ragazze vanno bene, ma i ragazzi no? Il suo amore è più grande di quello che offro io?», risuonano le domande che moltә attivistә taiwanesi e di tutta l’Asia pongono da anni ai loro governi. 

Your Name Engraved Herein è un film che sa emozionare e rendere le passioni di un amore omosessuale nato in un ambiente apertamente omofobo, merito di due bravi attori protagonisti che riescono a trasporre l’ingenuità dell’adolescenza. Kuang-Hui gioca le carte giuste e in vari momenti richiama l’opera di Kar-Wai Wong, in particolare il classico del cinema gay Happy Together, quando un adulto Jia-han visita le cascate del Niagara. Forse non entrerà nell’olimpo dei film queer ma, grazie a una regia sensuale e poetica e a una storia piena di pathos, Your Name Engraved Herein rimarrà nel cuore di moltә.   

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