Vi sarà capitato di sentire parlare di asessualità in questi ultimi anni: magari avete letto qualche articolo clickbait e sensazionalista sui media generalisti, più probabilmente attraverso i personaggi di Todd Chavez e Florence nelle serie BoJack Horseman e Sex Education di Netflix; oppure siete incappate in qualche post su Instagram, forse addirittura in occasione della prima Giornata internazionale dell’assessualità, tenutasi il 6 aprile di quest’anno. 

A meno che non abbiate compiuto ricerche approfondite, avrete imparato che: «l’asessualità è l’orientamento di chi non prova attrazione sessuale verso alcun genere», «le persone asessuali possono essere sex-repulsed, indifferent o positive», «l’assessualità non è collegata alla libido e al comportamento sessuale». 

Quindi un individuo può essere sessualmente attivo, provare desiderio sessuale ed essere asessuale. Confusə? 

In genere non si riflette sulla differenza tra attrazione – sessuale, romantica, estetica, sensuale (e altre) –, libido e comportamento. Questa dettagliata classificazione, da alcunə considerata eccessiva, è fondamentale nel mondo asessuale. 

Parlando di un orientamento sessuale, il linguaggio utilizzato è per forza quello dell’attrazione sessuale, la quale però risulta un’esperienza aliena a molte persone asessuali. Di conseguenza la definizione dell’identità non potrà che essere in termini di mancanza. Non una mancanza completa, ma di uno specifico elemento. 

Cosa significa essere asessuali? 

Prima di rispondere a questa domanda, ricordiamo che l’asessualità ha vissuti e significati diversi da persona a persona. L’etichetta non vuole imporre rigide regole comportamentali per l’inclusione e le esperienze che accoglie sotto il suo ombrello sono le più variegate. L’obiettivo di questa definizione, come poi di tutte, è quello di aiutare a comprendere e spiegare la propria identità e di trovare una comunità; tuttavia bisogna ricordare che, così come la sessualità è fluida, un’etichetta non è fissa e permanente, e può essere soggetta a cambiamenti. 

L’attrazione sessuale è solitamente definita come il desiderio di avere rapporti sessuali con un’altra persona specifica, o una categoria di persone specifica; è quindi diretta verso qualcunǝ e in questo si differenzia dalla libido. 

Proviamo a usare delle metafore: la prima è l’avere fame di gelato, mentre la seconda è l’avere fame senza però essere allettatǝ da nessun cibo in particolare. 

Uscendo dagli esempi con il cibo, nel suo libro ACE: What Asexuality Reveals About Desire, Society and the Meaning of Sex, Angela Chen fa un esempio molto calzante: un uomo gay che si trovi in una stanza con sole donne, che provi desiderio sessuale o meno non sarà attratto sessualmente da nessuna delle persone attorno a lui. 

Consideriamo questa situazione e applichiamola a tutti i generi. Andando in un bar, a una festa, camminando per strada, non proveremmo attrazione sessuale per nessuna delle persone che ci circonda. Il paragone ci può aiutare a capire cosa significa essere asessuali. Questa esperienza è condivisa anche da chi si identifica come demi-sessuale, ossia chi prova attrazione sessuale solo dopo aver stabilito un profondo legame emotivo con un’altra persona. 

Nonostante non si provi attrazione sessuale verso alcun genere, il rapporto con il sesso non è predeterminato: alcunə asessuali provano interesse e desiderio nei confronti del sesso (sex-favourable), altrə ne sono indifferenti (sex-indifferent), altrə non vogliono fare sesso e possono provare repulsione verso di esso o alcuni suoi elementi specifici (sex-repulsed), o no (sex-averse). 

Non provare attrazione o desiderio sessuale non impedisce il volere una relazione con una (o più) persone. Implicare ciò ridurrebbe le relazioni al puro atto sessuale, ignorando il forte coinvolgimento interpersonale che spinge due (o più) persone a voler condividere la propria vita. 

Inevitabilmente il non provare attrazione sessuale verso alcun genere influenza il nostro stare nel mondo. La società è largamente permeata dai valori e dalle norme della amatonormatività. Una relazione stabile monogama, e possibilmente eterosessuale, è  considerata uno degli obiettivi ultimi per una vita piena, felice e di successo. La stessa componente sessuale è vista come indispensabile e come qualcosa a cui tuttǝ aneliamo in modo innato. 

La peculiarità dell’orientamento asessuale permette di decostruire la centralità di questi elementi e, sottolineando le diversità del rapporto personale che ognunǝ può avere con il sesso, le relazioni e la propria intimità, evidenzia l’importanza dell’autodeterminazione nella propria vita.

 

Immagine in evidenza di Robert Perry

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