Era un acuto osservatore e sperimentatore della natura umana, Lytton Strachey. Intellettuale, biografo, storico, saggista, scrittore, nacque a Londra il primo marzo 1880, nell’ultimo ventennio di quell’epoca vittoriana che avrebbe poi descritto, con un taglio psicoanalitico e irriverente – innovativo per i tempi – nelle sue prime pubblicazioni: Eminenti vittoriani e La regina Vittoria. Cresciuto in una famiglia nobile e stimolante, benché severa, frequentò prestigiosi istituti fino a essere ammesso al Trinity College dell’Università di Cambridge. Qui strinse un forte legame intellettuale e affettivo con Clive e Vanessa Bell e Virginia e Leonard Woolf con i quali, insieme ad altr* studenti, fondò il Bloomsbury Group. Accompagnato dalla sua folta e rossiccia barba, Strachey esplorò le maglie della sessualità, descrivendo il mondo come «dannatamente queer», vivendo la sua omosessualità liberamente e condividendo gli ultimi anni della sua vita con la pittrice Dora Carrington e Ralph Partridge. Morì di cancro allo stomaco a 51 anni.
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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