Scrittrice e fotografa surrealista, attivista, partigiana, lesbica dichiarata – nata Lucy Schwob (1894-1954) da intellettuali ebrei francesi, con la compagna Suzanne (alias Marcel Moore) Cahun è protagonista dell’avanguardia parigina degli anni ’20 e ’30. Impegnata nella costruzione e decostruzione del genere e dell’identità, «nell’esplorazione dell’evanescente condizione della soggettività» (“Celibi”, Rosalind Krauss) produce scritti e fotografie, chiuse nell’opera antologica “Aveux non avenus” (1930).Travestimento, autoritratto, messe in scena in “tableaux” fotografici come oggetto e soggetto dell’opera, Cahun riflette sul carattere fluido dell’immaginario e assume espressioni maschili e femminili fondendosi in un neutro etico ed estetico: «Maschile? Femminile? Dipende dai casi. Neutro è il solo genere che mi si addice sempre».Riscoperta negli anni ’90, Cahun ha esplorato le condizioni di confine e riscritto il potere del proprio sguardo di donna, congiunzione tra macchina fotografica e maschera: «Sotto questa maschera, un’altra maschera. Non finirò mai di rimuovere tutti questi differenti volti».
Immagine realizzata da Riccardo Pittioni
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