Gli scritti di Isherwood portano traccia del legame conflittuale con la madre e dell’induismo, a cui si convertì dopo l’arrivo negli Stati Uniti nel 1939. Deciso a condurre una vita pacifista, aiutò i rifugiati europei oltreoceano e rifiutò ogni chiamata alle armi dichiarandosi obiettore di coscienza.
Fu sempre attratto dai ragazzi più giovani e meno ricchi di lui, come Don Bachardy, pittore sedicenne che rimase al suo fianco per il resto della vita, in una relazione travagliata durata trentatré anni.
Tra i suoi romanzi, Un uomo solo (riadattato per il grande schermo da Tom Ford) – dedicato all’amico Gore Vidal – e Addio a Berlino, che ispirò la commedia I am a camera, da cui fu tratto Cabaret, il musical che debuttò a Broadway nel 1966.
immagine realizzata da Riccardo Pittioni del collettivo artistico Gli Infanti
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