La vita di Donna Haraway sullo schermo
Donna Haraway: storytelling for earthly survival si apre con un discorso sull’ortodonzia e sulle giuste misure degli interventi alla mascella ed è subito chiaro il ruolo del corpo e della narrazione. Corpi umani e corpi animali che si muovono nello spazio sotto forma di medusa e corpi umani e animali che invecchiano insieme.
Nello storytelling di Haraway si rincorrono senza apparente continuità discorsi su nuove forme di famiglie dove si può adottare in età adulta, l’appropriazione di altre culture, la critica al capitalismo portata all’esasperazione insieme ai racconti della propria vita, di bambina cresciuta nel cattolicesimo più rigido, delle sperimentazioni familiari con uomini e donne. E poi la fantascienza che fa da filtro e da convettore per una critica alla società senza perdersi in teorie ma raggrumarsi storie e narrazioni magnifiche come una forma applicata del pensiero.
Il documentario sconta un andamento un po’ troppo parlato e leggermente discontinuo negli argomenti ma il regista Fabrizio Terranova è abilissimo a evitare l’effetto lezione frontale e nel movimentare la visione con inserti di fluttuanti e bellissime meduse e con un uso intelligente del green screen.
Foto: Some Prefer Cake
Perseguitaci