COSE CHE LE PERSONE ASESSUALI VOGLIONO TU SAPPIA

di Erika Natali e Alessandro Garzi

Dovrebbe essere oramai noto che la “A” nella sigla della nostra comunità indichi le persone Asessuali. Ma, per chi si fosse sintonizzato solo ora, ecco un breve riassunto. Anche se la questione è ancora dibattuta in ambito teorico, l’asessualità è un orientamento sessuale, proprio delle persone che non provano attrazione sessuale nei confronti di nessuno, a prescindere dal genere.

Prima di spiegarvi chi sono le persone asessuali, soddisfiamo una curiosità tra le più frequenti: quante sono? Stando a uno studio pubblicato nel 1994 dall’Università dell’Ontario, la percentuale sarebbe dell’1%, cifra che pare confermata da un sondaggio britannico del 2004. I riferimenti sono vari e mutano da campione a campione in base anche al tipo di questionario somministrato, spaziando da percentuali irrisorie (meno dell’1%) ad alcune spropositatamente alte (7,7% delle donne e 2,5% degli uomini, secondo l’Università di San Paolo).

In attesa di uno studio sistematico e più contestualizzabile, prendiamo per buona l’ipotesi di un 1% abbondante: in soldoni, circa 100 milioni di persone sarebbero asessuali. Di queste, almeno un terzo pare non essere cisgender. La cifra, il 30%, emerge da diverse indagini. Lo ha rilevato, per esempio, la nostra associazione, il Collettivo Asessuale Carrodibuoi, all’interno della comunità Ace italiana nel suo questionario annuale, ma trova riscontro anche nel libro della dottoressa Ela Przybylo, Asexual Erotics, e nei sondaggi di Aven (Asexuality visibility education network), una delle più grandi comunità asessuali online in lingua inglese.

Se però osserviamo la narrazione delle persone asessuali da parte dei media, ci accorgiamo che la persona asessuale, quando compare, è sempre una persona cisgender ed eteroromantica.

Occorre qui un piccolo passo indietro per definire una questione: la mancanza di attrazione sessuale non determina la scelta di una vita ascetica. È frequente che una persona asessuale desideri comunque una relazione affettiva e che questo desiderio si manifesti attraverso un’attrazione, la quale può essere omo-lesbo-bi-panromantica. Una persona asessuale, ripetiamo, può comunque cercare un altro essere umano con il quale incazzarsi, ridere e invecchiare.

Sfatiamo ora un altro mito sulle persone asessuali: quello del sesso. Come abbiamo spiegato, infatti, l’asessualità è un orientamento, non è un comportamento. La comunità asessuale non è una setta. Nessuno di noi ha fatto voto di castità.

La situazione varia da individuo a individuo, spaziando da chi non vuole neppure sentir parlare di sesso, a chi ci scherza sopra, ma soprattutto a chi lo pratica comunque! Diverse persone asessuali decidono di avere rapporti, o per compiacere il partner o perché trovano l’attività piacevole, anche se non più che correre sul tapis roulant. Non esiste una carta dei comportamenti legittimi e illegittimi.

Il consiglio, se volete frequentare una persona asessuale, è sempre chiedere cosa sia a suo agio a fare e cosa no.

Spesso, purtroppo, capita di incappare in un’atrocità linguistica: la sostituzione del termine “asessuale” con “asessuato”. Senza ricorrere alla definizione in senso stretto, la differenza è lampante. Il punto non è la presenza o meno di organi sessuali e apparati funzionanti, quindi se date a una persona asessuale dell’asessuata, la state offendendo.

Tornando ai nostri numeri sulle persone asessuali, circa il 70% si dichiara single. La motivazione può essere ricondotta alla pressione, sia sociale sia all’interno della coppia stessa, che nasce dal dare per scontata la pratica del sesso. Parlando con molte persone della nostra comunità circa esperienze personali di interazione, è emerso chiaramente come sia convinzione di alcuni allosessuali (le persone non asessuali) che si possa superare il nostro orientamento, visto come  un disturbo, praticando l’atto sessuale. Ma come si manifesterebbe questa presunta cura se a subirla dovesse essere una persona, tra quelle descritte prima, che del sesso neanche vuole sentire parlare? Lo spettro dello stupro correttivo è dietro l’angolo. Questa, come altre convinzioni analoghe, per esempio che l’origine dell’asessualità sia da ritrovarsi in molestie o traumi sessuali infantili, altro non è che una chiara manifestazione di afobia, peraltro tristemente nota all’interno di tutta la comunità LGBT+ e simile alle varie forme di discriminazione che investono quotidianamente tutte le persone che si riconoscono in orientamenti sessuali non eteronormati.

Pubblicato sul numero 53 della Falla, marzo 2020L’ABC DELL’ASESSUALITÀ

Immagine in copertina di Irene Moretti, immagine nel testo Asexuals marching down Regent Street at Pride London/WorldPride 2012, Tom Morris per Wikipedia