BALLIAMO IL TANGO ALLA LUCE DEL SOLE
di Andrea Cioschi
Incontriamo Simone Cortesi, astro nascente del fumetto d’autore italiano e disegnatore di importanti graphic novel, artista instancabile che ha regalato a La Falla il primo capolavoro del 2015.
Apriamo le danze, in senso letterale: raccontaci come mai hai scelto la metafora del tango per il poster del numero 1 de La Falla.
Ho scelto il tango perché possiede tutte le caratteristiche di una relazione sentimentale. È lento, ma anche frenetico. È passionale, silenzioso, elegante, a volte maleducato. È un fidanzamento, ma anche un piccolo tradimento.
E i volti dei due ragazzi che ballano non sono mai visibili…
Quella è una scelta ben precisa. Partendo dall’articolo di Nicola Riva sulla visibilità, ho pensato di celare i volti dei due ballerini. Come monito: che non diventi una danza nascosta, impaurita, fredda, ma che si balli all’aperto, dove c’è il sole. Che è poi quello che scalda tutte le cose.
Un poster composto da nove riquadri: hai preferito una narrazione rispetto a un’unica grande immagine?
Sì, e credo che sia dovuto al legame che ho nei confronti del fumetto, molto più forte rispetto a quello con l’illustrazione. Inizialmente pensavo ad un’unica immagine, ma non trovavo quella più significativa. Allora le ho messe tutte!
Se sei etero o nero non lo devi dire a tua madre, cosa ne pensi del coming out?
Credo sia l’unica soluzione per far vacillare i pregiudizi delle persone. Un momento fondamentale.
In passato hai realizzato una bellissima immagine sul tema dell’omofobia per CHEAP, che cos’è per te l’omofobia?
Ho trovato una bella frase su internet a proposito dell’omofobia. Dice che l’omofobia non è paura di qualcosa di diverso. Ma è la paura che quel “diverso” ti possa piacere.
Una volta hai detto che baciarsi è la seconda cosa più bella al mondo. E la prima invece?
Baggio con la maglia del Bologna addosso. No, scherzo. Quella è la terza.
Dì la verità: da 1 a 100 quanto ti piacerebbe essere gay?
Una cosa alla volta, sto ancora cercando la morosa!
pubblicato sul numero 1 della Falla – gennaio 2015
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