Amon al lavoro

Amon, nato nel ’97 a Oderzo, studia Linguaggi del Fumetto all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Tra i suoi progetti attuali, fa parte del collettivo Raccolta dell’Umido, con il quale pubblica una rivista-contenitore che parte dalle tematiche dello schifo, del trash, dei fluidi corporei. Appassionato di giochi di ruolo, oltre a dedicarsi alle graphic-novel in futuro vorrebbe lavorare alle illustrazioni dei manuali di Dungeons&Dragons, magari contribuendo a portare maggiore varietà stilistica in quell’ambito.

Il tuo poster raffigura Babbo Natale e la Befana che fanno crossdressing. Che significato ha per te dare una veste queer alle figure della tradizione?

Sono due personaggi molto radicati nell’immaginario comune come figure da famiglia del Mulino Bianco. Dare loro questa veste per me è innanzitutto un atto di ribellione. Poi, chi ha detto che debbano per forza essere una coppia monogama ed eteronormata? Per me possono anche essere amicǝ di lunga data che quest’anno hanno deciso di scambiarsi i ruoli semplicemente perché gli andava. In più, ho voluto rappresentare due persone anziane e con tipologie di corpi non canonici che, contrariamente alle aspettative sociali, si vestono in maniera provocante e rivendicano il sentirsi gnocche.

Il tono del poster è decisamente più gotico di quanto ci si immagina di solito l’atmosfera natalizia. Come mai?

Nel mio stile oscillo tra forme semplici e soggetti carini e cose molto dark, ad esempio adoro disegnare gli scheletri: dipende moltissimo da cosa mi ispira sul momento un determinato tema. Non c’è un motivo specifico per cui ho deciso di adottare questo stile: forse un po’ sono partito dalla mia associazione della Befana alla figura della strega, con il naso adunco e le dita affilate. Ci sono anche degli elementi che rispecchiano il mio modo di presentarmi un po’ da emo, come le grosse catene della slitta o i cinturini del vestito di Babbo Natale.

Qual è stato il processo creativo nel rappresentare questi due personaggi?

Ho adorato poter rappresentare Babbo Natale vestito da Befana perché sono un grande fan degli uomini thic (N.A: spessi). Normalmente è dipinto come un uomo massiccio con giacca e pantaloni sformati, mentre per me sta benissimo in questa versione un po’ drag con un vestitino avvolgente che ne evidenzia le forme. Come dicevo poi per me la Befana è una strega, e quindi una donna potente e indipendente più che una vecchina tenera, ma è comunque una figura generosa perché porta i regali così come le streghe benevole dei boschi prestano aiuto con le loro arti. Ero in dubbio poi se farle indossare un binder, oppure disegnare il petto fasciato: mi piace molto l’estetica ma avrebbe dato una connotazione poco sana, perché fa malissimo. Alla fine ho deciso di lasciarla così, senza reggiseno, come una donna padrona di sé che se ne frega.

Che regali portano Babbo Natale e Befana crossdresser (e un po’ goth) e chi c’è nella loro lista dǝ cattivǝ?

Effettivamente a vederlǝ così sembrerebbe che stiano trasportando qualcosa di particolare, ma mi piace pensare che portino semplicemente i regali che ciascunǝ vuole. L’abito non fa il monaco: spesso mi vesto e mi trucco di nero e poi magari mi parli e sono la persona più allegra e solare del mondo. Per la lista, direi subito tutti gli stronzi che hanno votato contro il DDL Zan. In genere chi fa qualcosa di sbagliato può avere delle sue ragioni, ma davvero, mi vengono in mente solo politici al momento.