di Carmen Cucci

Gianluca Sturmann, classe ’88, generoso genovese, illustratore e designer. Trasferitosi dopo gli studi di Graphic Design a Bologna, ha continuato a seguire corsi di visual communication; ciò che lo ispira maggiormente sono le riviste, la musica e la meditazione. Gli piace creare immagini, parole immaginate, parole disegnate e disegnare per iscritto.

Gianluca, per il poster di questo mese hai scelto di illustrarci l’esclusione sociale e le difficoltà che si possono incontrare nel voler far convivere identità differenti in un unico soggetto. Cosa ne pensi di questi temi, anche in base a tue esperienze dirette?

Le mie esperienze dirette mi dicono che sono una persona molto fortunata, anche se non credo nella fortuna; ritengo ci sia più una sorta di energia, di magnetismo, che mi hanno permesso di incontrare sulla mia strada persone che mi hanno trasmesso il valore che può avere l’espressione della propria personalità, che ovviamente è rappresentata da più sfaccettature. Penso valga per tutti se dico che il valore dell’essere se stessi è tra le cose per cui vale più la pena impegnarsi, per gli altri e per noi.

Check your privilege: cosa ne pensi dei privilegi in generale?

I privilegi sono troppi e paradossalmente non dovrebbero esistere. In un mondo ideale quanto inattuabile, non dovremmo permettere che ci siano, o almeno che non si percepiscano come tali.

Come visual designer e freelance nel campo della progettazione visiva, ti sei mai confrontato con lavori che riguardassero la tematica dei diritti umani?

Mi è capitato diverse volte e ne sono sempre stato molto entusiasta. Credo davvero molto negli aspetti etici di questo lavoro e nella grande responsabilità di chi lavora alla creazione di immagini in cui le persone possano sentirsi rappresentate. Ho lavorato per realtà attive nell’ambito della salute ambientale, delle minoranze sociali e dell’integrazione. Dare più voce, una voce bella e potente, a chi ne ha poca o non ne ha affatto è solitamente motivo di doppia soddisfazione!

Abbinare l’illustrazione a progetti sui diritti, campo decisamente vasto e sfaccettato, potrebbe giovare nell’approccio ad essi fin dall’età scolare?

Le arti, la pratica e l’espressione della propria persona aiutano alla comprensione di noi stessi e ci abituano alle differenze. Comprendere che la diversità è ricchezza è necessario fin da piccoli.

Cosa rende, a tuo parere, efficace un’illustrazione e cos’è un’illustrazione efficace?

Quando un’immagine aderisce allo scopo per cui nasce si ha efficacia. Un pizzico d’ironia, inoltre, non guasta mai.

Devo chiedertelo, come di consueto: pensi di avercelo lungo?

Formato A1, come La Falla!

pubblicato sul numero 22 della Falla – febbraio 2017