di Francesco Colombrita
Hanno sguinzagliato i cani, là fuori
nei luoghi, dicono, da abbandonare
luoghi ora di sguardi e di delatori
e di contagio solo a camminare.
Il popol tutto alla finestra i cori
innalza su chi vuole giudicare
rei visibili, del mal portatori,
libertà: un principio da avocare!
«Io resto a casa e tu sei un criminale.»
Perché un nemico serve, è salutare
(un atteggiamento ora ben triviale,
cedere alla paura, al noto altare)
lottiamo tutti contro questo male:
«sì, chi passeggia ora è d’arrestare!»
Immagine realizzata da Elisabetta della Toffola e Evey Gloom
Francesco Colombrita
Lettore vorace, eterno studente di lettere classiche, ravennate ma ormai bolognese d’adozione. Nel 2009 approda al Cassero come ingenuo avventore, per poi essere trascinato nell’uragano dell’attivismo. I suoi temi cardine oscillano tra l’antichità classica, la letteratura e l’oriente (con una strana ossessione per Mishima!)
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