Il Cassero è in fermento, Gender Bender è ormai iniziato portando con sé tempesta.

In questo stimolante contesto intellettuale e artistico, presso il centro di documentazione Flavia Madaschi e in collaborazione con Carmen Lorenzetti è stata allestita, per tutta la durata del festival, Autorretrato de una andrógina, mostra della giovane artista colombiana Massiel Leza.

Inizialmente disorientanti e di forte impatto, i dipinti di Massiel sono la trasposizione dell’inquietudine provata dall’artista riguardo la sua condizione di androgina. Attraverso la tecnica dell’acquerello, tradizionalmente pulita e delicata, i confini tra le figure vengono abbattuti e i tratti dei volti sfumano lentamente dando alla mente la possibilità di perdersi e farsi trasportare dalle macchie di colore.

La dinamicità caratteristica di queste opere introduce a realtà spaziali senza limiti, materializzazioni dei nebulosi confini del genere. Un tentativo di sconfinare sé stessa e la propria arte dal carceramento identitario imposto socialmente.

E la fluidità di genere silenziosa e costante, protagonista assoluta della riflessione dell’artista, raggiunge lentamente lo spettatore.

I ventinove ritratti rappresentano una finestra sulla persona della pittrice che ha voluto aprirsi e raffigurare i diversi volti con i quali sente di poter essere identificata.

Ogni singolo dipinto riesce a catturare l’occhio e l’anima di colei che lo osserva, trascinandola in un turbinio di immagini mentali e riflessioni, governato dalle sensazioni che il dipinto inevitabilmente trasmette.

Gentile, ma al contempo dirompente, l’arte di Massiel colpisce lo spettatore, costretto a scontrarsi con realtà imprendibili, trasposte materialmente nelle evanescenti sfumature delle impercettibili linee.

È di passaggi che si vuol parlare. È sui confini aboliti che si vuol far riflettere: quello tra gli stili artistici, l’illustrazione accademica da una parte e l’acquarello dall’altra, e quello tra i generi identitari. Maschile e femminile si mescolano, si confondono e da questo ibrido emergono le infinite possibilità di essere.

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