Una delle parole più frequentemente utilizzate per descrivere quella maggiore visibilità e consapevolezza storica che persone LGBT+ e Queer stanno conquistando è “emersione”. È significativo che la scelta d’uso, consapevole o meno, sia frequente proprio nell’ambito di quelle narrazioni costruite dalle soggettività «che incarnano la dissidenza nei confronti della norma cis-etero», come le definisce Valentina Greco nella prefazione del numero zero di Clamorosә. Cassero: 40 anni di rumore, il nuovo prodotto cartaceo curato dalla Falla, uscito ufficialmente lo scorso 28 giugno.
Se stiamo emergendo (e cioè ricomparendo, venendo a galla, uscendo dal sommerso e dal sottaciuto) riconosciamo anche – ed è ovvio oltre che vero – la dinamica spaziale che ci vedeva prima relegate in un altrove. La prassi di replicazione del sistema patriarcale ruota costantemente attorno alla prevaricazione dello spazio, figurato o meno: lo sappiamo quando scendiamo in piazza per occupare – appunto! – con i nostri corpi dimensioni che ci sarebbero altrimenti precluse; ma lo sappiamo anche quando cerchiamo disperatamente di auto-rappresentarci perché le narrazioni imposte ci stanno strette.
La Falla è emblematica di questo meccanismo. Quando nacque, nel dicembre 2014, lo scopo dichiarato era quello di dare voce a un silenzio, portare a manifestazione almeno un frammento di quel mare magnum che sono le nostre esistenze. La scelta di stampare su carta, come leggiamo anche nell’editoriale di Clamorosә, non fu immediata e andava incontro a complessità; ma la sfida venne colta e con migliaia di copie abbiamo raggiunto per anni scaffali, librerie, bar, biblioteche, università, uffici e musei: di fatto abbiamo occupato anche uno spazio fisico. Va da sé che crescendo si siano esplorate anche altre dimensioni: il nostro sito in primis, che fino al momento in cui la pandemia non ha imposto la fine della stampa è corso parallelamente alla pubblicazione cartacea. Non è affatto finita lì: abbiamo ampliato la nostra dimensione online, strutturato contenuti riservati solo ai social, prodotto podcast d’archivio e oggi, nel 2022, con un nuovo progetto torniamo di nuovo a stampare. Una stampa ambiziosa che tiene insieme tutto questo e nella contingenza, affatto scontata, di un importante anniversario: i quarant’anni del Cassero. Anch’essa storia dell’occupazione di uno spazio. Se davvero stiamo emergendo, dobbiamo fare in modo di consolidare quanto siamo riuscite a strappare al patriarcato, affinché non sia solo lo spazio di una marea a portarci qui, ma tutti i nostri corpi e le nostre esistenze a farci restare.
Perseguitaci