Se è vero che la ricerca scientifica ha ampiamente studiato il tradimento e la gelosia nelle relazioni monogame, leggermente meno in quelle non monogame, è anche vero che raramente si è interessata al confronto tra le due strutture relazionali. Da qui scaturisce l’esigenza di scoprire analogie e differenze nelle relazioni monogame e non monogame. Questa ricerca si è svolta sottoponendo un questionario a un campione di persone non probabilistico. Per questo, i risultati ottenuti non possono essere estesi o generalizzati all’intera popolazione, ma sono da considerarsi validi unicamente per il campione di riferimento.

Innanzitutto, per quanto concerne il tradimento si può iniziare affermando che le persone monogame e le persone non monogame intendono per tradimento due concetti diversi: mentre per le prime l’accento è maggiormente posto sul rapporto sessuale con una persona esterna alla coppia, le non monogame pongono l’attenzione sull’insieme delle regole implicite e/o esplicite accordate insieme. Questo fattore dipende dalla decostruzione del sistema mono-normativo e dalla ricostruzione delle relazioni partendo dalle proprie caratteristiche, dai propri desideri e dal proprio modo di percepire l’amore. La decostruzione e la ricostruzione non sono semplici: si tratta di decostruire le proprie aspettative, sogni, desideri che sono nati, cresciuti e maturati in un arco di tempo spesso molto lungo, in un processo che può rivelarsi doloroso e distruttivo.

Poiché le persone non monogame ricostruiscono il concetto di tradimento e lo adeguano alle proprie caratteristiche e desideri, esse tradiscono in misura minore rispetto alle monogame. Infatti, mentre quasi metà delle persone monogame ha dichiarato di aver tradito, per quanto riguarda la non monogamia il numero scende a poco più di un quarto del campione. Spesso il tradimento può essere fonte di notevole dolore: le persone non monogame, cambiando il significato del tradimento e tradendo meno, hanno dichiarato di essere più soddisfatte delle proprie relazioni rispetto alle persone monogame. 

Una volta tradito, sia le persone monogame che le non monogame si mostrano ugualmente etiche: infatti più della metà dei rispettivi campioni di riferimento ha dichiarato di aver ammesso il proprio tradimento, mentre solo un quarto dei rispettivi campioni di riferimento ha ammesso di essere stato scoperto. Inoltre, il tradimento sorprendentemente non sembra essere la principale motivazione che termina le relazioni: infatti, più della metà delle persone monogame e non monogame ha dichiarato che lɜ rispettivɜ partner hanno perdonato il tradimento e continuato la relazione. La relazione interrotta per tradimento è il caso del 24,9% delle persone monogame e intorno al 20,6% delle non monogame. Questa lieve differenza potrebbe dipendere dal fatto che, dopo il tradimento, nelle relazioni non monogame, tramite il dialogo e la comunicazione, si ridefiniscono i confini entro cui stare: un ridimensionamento quindi che potrebbe non essere statico nell’arco della relazione ma dinamico, riflettendo sulle esperienze quotidiane.

Stando ai dati, si osserva ancora che le persone monogame e le persone non monogame sarebbero gelose per motivazioni diverse da un lato, e dall’altro avrebbero pareri discordanti sulla fonte della gelosia stessa. Per quanto concerne la fonte, le persone monogame hanno dichiarato che, per loro, la gelosia dipende soprattutto dal desiderio e dalla voglia di avere l’esclusività sullə partner; mentre le persone non monogame hanno posto l’accento sulla insicurezza in sé stesse, affermando che le proprie insicurezze e paure siano la principale fonte di gelosia. Inoltre, un considerevole campione di persone monogame, uomini e donne, in qualche misura, pensa che la gelosia possa essere sana, se provata da entrambɜ lɜ partner; invece, la quasi totalità delle persone non monogame pensa che la gelosia sia malsana. Questo dato potrebbe dipendere dal fatto che spesso nella società occidentale e globalizzata una lieve gelosia – nelle canzoni, nei film, nei romanzi, nelle poesie – è associata all’interesse reale di una persona verso un’altra. Infatti, spesso si mette in dubbio il sentimento e/o l’interesse di una persona se non mostra segni di una lieve gelosia. Le persone non monogame, sebbene si siano dichiarate gelose, sembrerebbero mettere in dubbio il binomio gelosia-interesse/sentimento ma ritengono che essa sia malsana in ogni caso. Non a caso, l’obiettivo nelle relazioni non monogame è raggiungere la compersione, ossia provare felicità nel vedere lə propriə partner felice con un’altra persona, in senso romantico. Certamente la compersione non è semplice; potrebbe essere ostacolata dalle proprie insicurezze, dubbi, perplessità, necessità di conferme. La chiave, a mio avviso, è trovare strategie proprie di risoluzione delle insicurezze, tramite un continuo dialogo e una costante comunicazione.

Infine, mentre le persone monogame pongono un forte accento sulle dinamiche sessuali e/o sentimentali quando si tratta di gelosia (uomini sulla sessualità; le donne sulla affettività-emotività), le persone non monogame invece hanno dichiarato di essere gelose soprattutto quando si sentono trascurate, ponendo un interessante accento sulla questione del tempo condiviso. La gelosia, quindi, per le persone non monogame non sarebbe tanto da collegare a rapporti sessuali e/o sentimentali con altre persone, non dipende da loro, ma si innescherebbe se è l’insieme delle attività, esperienze, rituali, routine a essere messo in dubbio: sembrerebbe che una persona non monogama sia gelosa non tanto se ə partner ha incontri sessuali e/o relazioni sentimentali con un’altra persona, ma perché ə partner non lə dedica tempo, cure, risorse che hanno accordato insieme di condividere.