Parlare di lockdown e sessualità è un pò come parlare di uragani e mura di cartapesta. L’incessante susseguirsi di zone rosse, arancioni, gialle, assieme a chiusure varie e necessità di far fronte all’ondata pandemica, ha profondamente cambiato le nostre abitudini, i nostri modi di vivere, di stare nel mondo e a letto. I nostri corpi, fatti di carne, cuori pulsanti, sentimenti e voglia di fare sesso, hanno visto ridursi la loro geografia a una stanza, un appartamento e un supermercato nei casi più trasgressivi. Le conseguenze sono state molteplici e noi tutt3 lo sappiamo. La nostra sessualità ne è uscita cambiata, i rapporti occasionali si sono fatti pressoché impossibili da organizzare e le fasi 2 e 3 hanno comportato un doversi gestire e reinventare non da poco. Il tornare a una finta normalità ha significato il poter far sesso in modo occasionale, tornare sulle chat e darsi appuntamento in centro in un locale x, in aula studio o in appartamento per buttarsi in un’orgia. Ho sempre pensato a questi momenti come un libera tutt3. Lo dico in modo oggettivo, laico e sorridendo, tuttavia non nego la preoccupazione relativa ad alcuni aspetti epidemiologici relativi alle IST circolanti, HIV compresa.
Parlando con varie soggettività ho riscontrato negli ultimi mesi un continuo rimando alla PrEP come strumento di prevenzione per l’HIV durante il sesso occasionale. Ho constatato un
notevole aumento di richieste di prescrizione e così ho iniziato a pensare e avvertire la necessità di parlarvene.
Partiamo col dire cosa sia la PreP e cosa comporta.
Per PrEP si intende profilassi pre-esposizione (PrEP), non si tratta di una semplice pillola, ma di una vera e propria strategia di prevenzione virale verso l’HIV. Consiste nel prendere farmaci anti-HIV da parte di persone HIV-negative, che hanno un rischio reale di contrarre l’HIV. Questa terapia riduce drasticamente il rischio di diventare sieropositiv3.
Truvada ® è attualmente l’unico farmaco approvato per la PrEP. È un farmaco in pillole, ognuna delle quali contiene una combinazione di due farmaci anti-HIV (tenofovir disoproxil ed emtricitabina). Esistono in Italia formulazioni generiche di queste associazioni farmacologiche o equivalenti di Truvada ® che garantiscono la stessa efficacia del farmaco di marca, ma con un costo notevolmente inferiore. I farmaci anti-HIV contenuti nella PrEP impediscono che il virus si riproduca nel corpo, evitando così di contrarre l’infezione.
Va ricordato che la PrEP non è per tutt3, nel senso che non va assunta come del semplice ibuprofene o del paracetamolo. Ci sono dei comportamenti a rischio da valutare assieme all’ infettivologә di riferimento e sono i seguenti in particolare:
- aver avuto una IST 1, per esempio la chlamydia, la gonorrea e la sifilide soprattutto localizzate nel retto;
- non aver utilizzato mezzi di protezione (per esempio condom in rapporti sessuali con partner occasionali, in particolare durante la penetrazione anale e vaginale);
- aver utilizzato la PEP (profilassi post-esposizione)
- aver utilizzato sostanze psicoattive ricreative (metamfetamine, crystal, mefedrone o GHB) durante il sesso (chemsex) che hanno portato a comportamenti a rischio come il non utilizzo di mezzi fisici di protezione come condom, dental dam o femidom.
La PrEP non è necessaria se la persona HIV negativa ha rapporti solo ed esclusivamente con una persona HIV positiva che è in terapia antiretrovirale efficace da almeno sei mesi. Questa situazione azzera il rischio di trasmissione dell’HIV in quanto il virus è non rilevabile e quindi non trasmissibile, in inglese undetectable = untransmittable (U=U). In questo esempio siamo in un caso tipico di Terapia usata come Prevenzione (o TasP, dall’inglese Treatement as Prevention).
Per iniziare a usare la PrEP è necessario rivolgersi a un infettivologә presso l’ospedale della propria città o chiedere un consulto presso un centro specializzato come Plus BLQ Checkpoint a Bologna. Va ricordato che prima di cominciare è fondamentale fare un test HIV. La PrEP può essere usata solo se si è HIV negativ3. Iniziare la profilassi senza sapere di essere positiv3 potrebbe portare a sviluppare resistenza verso farmaci necessari alla terapia antiretrovirale. È consigliabile fare un test HIV “di quarta generazione”, ossia combinato anticorpi/antigeni. Questi test rivelano se si ha l’HIV circa quattro settimane prima dell’attività di testing.
Va detto che come tutti i farmaci la PrEP può causare nell’immediato effetti collaterali come nausea, vomito, stanchezza e vertigini. A lungo termine può causare invece disfunzioni renali, incremento di lattati nel sangue, sovraccarico epatico e danneggiamento della densità ossea. È necessario farsi seguire e monitorare costantemente nell’assunzione da unә specialista e non darsi al fai da te.
Dopo avervi illustrato cosa sia la PrEP e quali siano i pro e i contro, mi preme fare una riflessione che esula dalla chimica pura o dalla farmacologia.
La PrEP è una sorta di condom chimico selettivo per l’HIV che impiega giorni per essere indossato. Si differenzia da un condom fisico che teniamo in tasca o nel portafoglio perché la decisione di utilizzo si prende in precedenza all’atto sessuale e non nel durante. Presuppone un comportamento ragionato e proiettato verso il futuro anche se di appena qualche giorno. Assumerla implica informarsi e seguire delle regole di aderenza terapeutica ben precise. Ingerendo una pillola la soggettività prepara il proprio corpo a un’interazione sessuale anche se occasionale e, viste le controindicazioni eventuali assieme al modo strutturato per arrivare alla prescrizione, la motivazione al sesso sicuro si dimostra forte.
Questo responsabilizza tutt3 noi nel fornire informazioni il più corrette e precise possibili, sia come attivist3 che come soggettività sierocoinvolt3. Lo scopo non è quello di dire se sia giusto o sbagliato utilizzare un farmaco e aderire a una profilassi, ma di illustrare una vasta gamma di possibilità di scelta visto l’aumento di un bisogno di fare sesso occasionale protetto. La scienza ci permette questo, essere più liber3, sovvertire la nostra paura nei confronti di un virus, uscire dall’ombra dello stigma e superare situazioni sierodiscordanti che per troppo tempo si sono rivelate muri. Il sesso libero e sicuro è la diretta conseguenza di una corretta informazione che soltanto assieme possiamo costruire.
[1] IST, Infezioni Sessualmente Trasmissibili
L’immagine in evidenza è stata realizzata da Diego della Toffola, quelle nel testo di proprietà di Tony Webster e di Gianluca Sturmann per la campagna U=U di Cassero Salute.
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