Da venerdì 23 a domenica 25 settembre torna per la sua 14esima edizione Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival, il festival internazionale di cinema lesbico promosso dall’Associazione Luki Massa e diretto dall’agenzia di comunicazione bolognese Comunicattive. Il Nuovo Cinema Nosadella si prepara a tre giorni di anteprime, proiezioni, incontri, presentazioni di libri sulle vite, le storie e le lotte di lesbiche e femministe in tutto il mondo. Una selezione dei film sarà inoltre visibile dal 26 settembre al 2 ottobre in streaming su openddb.it.
Quest’anno saliranno sul palco del festival delle ospiti internazionali eccezionali: Esther Newton, l’antropologa statunitense e pioniera dei gender studies, e la regista Jean Carlomusto, attivista e artista multimediale che, nel documentario Ester Newton made me gay in anteprima italiana sabato 24 alle ore 17.00, racconta la vita e le passioni della studiosa che ha dedicato la propria esistenza a decostruire attraverso i suoi saggi l’idea di naturalità del binarismo sessuale e dell’eterosessualità. Domenica 26 alle 14.30, invece, Nancy Otto presenterà sempre in anteprima Prognosis – Notes on living, documentario che racconta l’ultimo periodo di vita della compagna Debra Chasnoff, documentarista anticonformista e vincitrice dell’Oscar nel 1992, scomparsa nel 2017 per un tumore al seno.
Il filo conduttore di questa edizione è la voglia di raccontare storie di vita di lesbiche comuni in lotta per rivendicare la propria esistenza in una società troppo spesso violenta ed escludente. In rassegna, il documentario Her Mothers, sulla lotta per i diritti di due madri in un paese fortemente conservatore come l’Ungheria; Sirens, in cui la leader di una band trash-metal si trova a combattere per i propri sogni identitari di indipendenza; Luchadoras, che narra le storie di tre coraggiose lottatrici di Ciudad Juárez, città nota per i suoi alti tassi di femminicidio; Marte Um, in cui una giovane donna si scontra con l’oppressione patriarcale; Nico, una storia di ribellione alla violenza sullo sfondo berlinese. Altra anteprima italiana è quella di Petit Mal, che mescola documentario e finzione semi-autobiografica per parlare di poliamore. Nelly and Nadine, invece, proiettato domenica 25 alle 18.30 in collaborazione con Home Movies Archivio Aperto, racconta la storia di un amore lesbico nato nel campo di concentramento di Ravensbrück e proseguito dopo la fine della guerra.
Ci sarà spazio, come ogni anno, anche per i cortometraggi: al mattino, sabato 24 e domenica 25 alle 10.00 con Corti a colazione, e dopo cena, venerdì 23 alle 23.00 con la sezione speciale fuori concorso Lesbian Pleasure, aperta dalle letture delle Poesie del corpo di Valentina Pinza e dalla performance di bondage delle artiste berlinesi Ceci Ferox e Tina Pornflakes con Lady Maru.
Il Giardino Lorusso ospiterà per tutta la durata del festival le fotografie di Queer Rome, Queer Love, progetto fotografico di Cloudy Moroni che offre uno sguardo non voyeuristico sui corpi e sulla gestualità delle persone trans e queer, decostruendo la gerarchia delle relazioni di cura e intimità. Sabato 23 settembre alle 12.30, la curatrice Irene Villa e la storica Elena Biagini presenteranno la riedizione di Il nostro mondo comune, pubblicato per la prima volta nel’83 per rivendicare il ruolo svolto dalle lesbiche all’interno del movimento femminista. Allo stesso orario, domenica 25, si parlerà del saggio Cosa può un compost. Fare con le ecologie femministe e queer con l’autrice Antonia Anna Ferrante e l’attivista, ricercatrice e performer Ilenia Caleo, sul tema dell’ecologia queer, che applica il concetto di fluidità al rapporto tra umanità e ambiente. Immancabile, al calar del sole, la selezione musicale delle dj transfemministe queer della Collettiva Elettronika di Bologna.
Perseguitaci