Di coming out ce n’è più di un tipo. No, non parlo di quello dell’amico un po’ cretino che esordisce con «devo fare un coming out scomodo: non mi piace la pizza», ma di come il coming out non abbia a che fare solo con l’orientamento sessuale e l’identità di genere. 

C’è una varietà di coming out che – diciamolo – è ancora la più rara e coinvolge il proprio stato sierologico, il decidere se comunicare pubblicamente di essere una persona positiva all’Hiv. 

Quante persone a vario titolo famose conoscete ad averlo fatto in Italia?

Grazie a Elena Di Cioccio, da oggi non sarà più così difficile far affiorare un nome alla memoria.

La 48enne ex inviata delle Iene anticipa l’uscita del suo libro autobiografico Cattivo sangue (Vallardi), con un’intervista, rilasciata proprio al programma Mediaset, dal titolo «Ti devo dire una cosa… Sono sieropositiva». L’attrice e conduttrice attraversa, in un racconto sentito e consapevole, i 21 anni che la separano dal momento in cui le comunicarono il risultato, inaspettato, delle analisi del sangue, tra negazione, stigma, paura per sé e per gli altri, fino alla conquista della serenità, raggiunta anche grazie ai passi in avanti della medicina in merito al trattamento delle persone Hiv+: «Siamo pazienti cronicizzati: in nessun modo io posso contagiare qualcuno. Un sollievo». Ed è finalmente una narrazione che arriva dritta al pubblico mainstream italiano liberandolo d’un colpo dai pregiudizi da «alone viola», da «l’Aids ce l’hanno solo omosessuali, prostitute e tossicodipendenti» che ancora ci portiamo dietro dagli anni Novanta.

Quindi, un plauso a Elena Di Cioccio, il suo coming out segna un prima e un dopo.

Immagine in copertina da gazzetta.it