Non è mai né troppo tardi né troppo presto per parlare di consenso. Anzi, forse non se ne parla mai abbastanza e quando se ne parla, spesso se ne parla male. È un argomento complesso, quindi cosa c’è di meglio di un piccolo vademecum sull’argomento? Justin Hancock e Fuchsia McAree ci danno prova che è possibile farlo al meglio con il volume Consenso, possiamo parlarne? Un libro su scelte, mutuo accordo e volontà, tradotto da Laura Fontanella e pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Settenove.

Settenove nasce nel 2013 ed è il primo progetto editoriale in Italia dedicato nello specifico a far luce sulle discriminazioni, promuovere l’educazione paritaria e incoraggiare la visibilità di modelli positivi di collaborazione e rispetto, mostrando come sia possibile «costruire relazioni, percorsi e strumenti educativi» con una proposta focalizzata sulla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.

Uno dei grandi vantaggi di questo libro è infatti la sua fruibilità nella lettura e nei contenuti anche per quel pubblico giovane spesso tenuto lontano da questi temi, quando è proprio dalla giovane età che dovrebbe partire l’educazione al consenso. Lo stesso Justin Hancock è anche un educatore che si occupa di corsi di formazione sul consenso nelle scuole e questo vademecum rappresenta un piccolo ma importante punto di partenza.

Il consenso non riguarda solo l’ambito sessuale, come ci ricorda l’autore, ma parte dai gesti e dalle situazioni più quotidiane sino a coprire una grande pluralità di ambiti della vita sociale, oltre che essere cruciale sia nell’interazione tra soggetti singoli sia all’interno di una collettività; è un concetto che abbiamo prima bisogno di comprendere e interiorizzare per poterlo poi attuare. Ed è qui che ci viene in aiuto questo piccolo volume arricchito dalle bellissime illustrazioni di Fuchsia McAree. Tutto parte dalla scelta di una pizza, l’esempio di cui ci si serve nel libro per parlare di tutte le situazioni in cui è importante l’espressione del consenso: dallo scegliere cosa mangiare durante una cena, al come è più corretto salutare le persone che conosciamo (e a maggior ragione quelle che non conosciamo), tutto ciò che riguarda le relazioni affettive e sessuali, sino al consenso nei contesti di gruppo.

L’obiettivo è quello di fornire allǝ lettorǝ consigli e suggerimenti utili per praticare il consenso tutti i giorni e non solo in particolari situazioni, perché «consenso è domandarsi cosa vogliamo nella vita e aiutare anche le altre persone a essere più consapevoli del proprio potere e della capacità di ogni persona di decidere per sé. Consenso vuol dire libertà».

Spesso, quando parliamo di consenso, diamo per scontato che sia necessariamente correlato al rapporto con un’altra persona, ma il focus della prima parte del libro è che, prima di tutto, il consenso parte da noi stessə, per noi stessə. L’autore la definisce «Capacità di Far Succedere le Cose», la cosiddetta agency: quando una persona agisce in modo intenzionale e consapevole, compie delle scelte per sé e ha il potere di metterle in atto. Se non impariamo a praticare il consenso nei confronti della nostra persona, quanto sarà complesso capire cosa desidera l’altrə? Ugualmente, è probabile che capiti di limitare il consenso di chi ci circonda senza rendercene conto, anche nelle azioni più semplici come costringerlə a mangiare ciò che vogliamo noi, vedere un film piuttosto che un altro o non vederne affatto. Consenso, possiamo parlarne? parte dalla nostra quotidianità per costruire, passo dopo passo, una piena consapevolezza dei meccanismi che costituiscono il nostro modo di pensare, interagire e relazionarci, aiutandoci a scoprire gli spazi di rispetto e di libertà che possono aprirsi nella nostra vita.